Sivan Levy è un’artista israeliana della quale, se la si incontra e la si acolta, è impossibile non parlare. Venticinquenne, minuta, a tratti vivacissima a tratti immersa in pensieri profondi che pare inseguire da sola anche quando è circondata da tanta gente, ha un modo di “leggere” la musica inconfondibile. C’è chi ha detto che il suo modo di cantare, di suonare (al pianoforte è un talento) ed anche di recitare (Sival è anche attrice piuttosto nota nel suo Paese) sia la sintesi delle ferite profonde che hanno solcato e solcano tuttora la sua terra. In Italia è stata di passaggio, ospite di Biella Festival 2011. Ma ha lasciato una traccia racchiusa in un demo di soli tre brani nei quali è possibile cogliere la traccia della sua anima. Cantautrice raffinata Sivan somiglia solo a sé stessa. E di questi tempi non è poco.
