Platonick Dive sui sentieri del post rock

È uscito all’inizio dell’anno, ma  da alcuni giorni è disponibile in streaming e in free download, l’album d’esordio dei livornesi Platonick Dive. “Therapeutic Portrait” costruisce paesaggi sonori post rock, proiettando la band nelle digressioni ambient e in particolari atmosfere elettroniche: scure, nostalgiche, epiche, variegate e cangianti.

 

Puntando anche sulla loro versatilità e sulle potenzialità offerte dal live, Gabriele Centelli (chitarra, tastiere, voce, electronic sampler), Marco Figliè (chitarra, effetti, electronic sampler) e Jonathan Nelli (batteria) compiono un viaggio nei territori dell’experimental e dell’avantgarde, in un mix sonoro creato da laptop, sintetizzatori, chitarre e batteria  e che, nell’album, trovano la loro massima espressione soprattutto in brani come “Youth e Trae”, il secondo è singolo che fa da vetrina a questa musica dal respiro internazionale. “Therapeutic  Portrait” è un disco quasi interamente strumentale, un viaggio tra delay, loop e melodie, capace di portare lontano: alla lezione dei Cocteau Twins, a quel tipo di elettronica che si tiene ben distante dal noise. Un sapore “gothic”, un apprezzabilissimo gusto per le armonie di chitarra e una batteria che ha un ruolo fondamentale tra riverberi e feedback, completano gli ingredienti di queste 9 tracce che sono un’evidente prova di talento.  Meet me the Forest apre il disco e invita ad entrare in un modo di sonorità fredde ma accoglienti. La canzone  “Soundproof Cabinet” e i suoi suoni metallici che contornano l’andatura electro-pop di un brano dominato dalle sequenze di una chitarra, contiene uno dei pochi inserti vocali di quest’album; gli accordi maggiori, aperti, ampi, sono quelli che conferisco a “Lovely Violated Innocence” i suoi colori lirici e nostalgici; le tastiere di “Wall Gazing” accarezzano note orientaleggianti e si poggiano su un tappeto sonoro fatto di spleen e di archi sintetici; “The Time to Turn Off Your Mind” è una suite divisa in due parti dove i suoni rarefatti e “acquatici” dell’elettronica si richiamano alla psichedelica. “Trae” (parola che in danese vuol dire “albero”) è il brano scritto dai Platonick Dive con Andrea Fax Familari e Tommy Antonini. I Platonick Dive si sono già fatti notare dalla critica specializzata e il loro è un lavoro che ha le potenzialità per approdare ad un significativo successo.

 

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