“Spanish Blues”, album d’esordio della band Mitch and The Djed è un lavoro che non mantiene appieno le promesse che evoca. Di blues ce n’è appena un tocco, e sono pressoché impercettibili i contributi di rock psichedelico e hard rock che vengono indicati nella presentazione anche online del cd. Potremmo definire lo stile come una miscellanea di country-pop con lievi venature blues e folk-rock.
Un insieme comunque assai morbido, tanto da raggiungere in taluni casi il pericoloso limite dell’eccesso di rilassamento. Lo stile canoro del vocalist, dolente e nasale, sembra inseguire le tracce di altri illustri interpreti d’oltreoceano, evocando a tratti stile e vezzi di due “Bob” dei tempi d’oro del cantautorato statunitense, che talvolta sembrano incontrarsi in questo lavoro: Dylan, e il Seger dei suoi momenti più soft. L’insidia del “già sentito” si profila quindi spesso giusto dietro l’angolo.
Il lavoro è comunque sostenuto da una buona qualità tecnica di tutti i musicisti della band, e risulta quindi di piacevole ascolto. Il suggerimento potrebbe essere quello di spingere con maggior convinzione sul pedale dell’acceleratore, dando un tocco più movimentato e graffiante alla propria opera, per scongiurare il rischio, sempre presente, dell’omologazione e della monotonia.