TRA VERGINI, SILENZI E…UN PO’ DI NOIA

Questo Ep, “Su rami di diamante” de Il Silenzio delle Vergini, è una raccolta di cinque tracce che potremmo collocare nella nicchia di una nicchia. Ma per chi è fuori da questa nicchia, è solo un brutto disco.

Ma vediamo di capirci andando ad analizzare, uno ad uno, i brani proposti, a cominciare da una “Intro” di meno di un minuto, animata da misteriosi suoni e qualche voce in lontananza per arrivare a… “Londra”, che ha un avvio molto diluito e un po’ confuso, per arrivare poi a un’atmosfera che non si discosta troppo da “Intro”, con suoni rarefatti. “Io e te sulla piramide” pare quasi non staccarsi dal percorso musicale di “Londra”, con una ripetitività talvolta ossessiva tanto che si deve approdare a metà brano (quindi dopo oltre due minuti) per riuscire a cogliere un insieme strumentale, per altro relativamente convincente. “Amore (003 e 009)” è una traccia che più delle altre si avvicina ad un concetto più consueto di “canzone”, anche se si respira una inquietante dimensione robotica; il brano è denso di effetti, confermando un senso non proprio piacevole di ripetitività che con lo scorrere dei secondi assume i contorni di un delirio. E si va a chiudere con “Guerra” che nelle prime battute ricorda lo scorrere di una puntina su di un vinile usato; indubbiamente il  cogliere nei suoni e nella voce recitante un qualcosa che possa essere ricondotto con immediatezza al concetto di “Guerra” non è semplice. Anche qui prevale invece una dimensione più robotica (accentuata da una voce metallica che ripete ossessivamente sempre la stessa frase) che pervade il tutto con una sensazione di gelo e quindi di difficile coinvolgimento emotivo; manca insomma uno degli elementi irrinunciabili nel fare musica (almeno secondo concezioni che a tuttoggi pare abbiano ancora un significato). E neppure sonorità che si fanno più estese e profonde nella seconda parte del brano allontanano questa sensazione. Insomma, non convince questo modo di pensare alla musica, non convince il fatto di avere quale comune denominatore una ripetitività estesa a tutto il progetto, non convince l’assenza di un messaggio reale, che sia solo sensazione. E per tutte queste ragioni, non convince l’Ep. Non è invece trascurabile il video che accompagna il brano “Amore (003 -009)” in cui l’ambient misterioso ed il sapiente gioco di luci e riflessi porta ad un piacevole effetto.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su pinterest
Pinterest
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *