“SECONDO A…NESSUNO”. MA NEPPURE PRIMO

Ci si confronta spesso domandandosii se e quando si uscirà da questa fase di depressione assoluta del mercato discografico e poi ci si ritrova tra le mani un album come “Secondo a…nessuno” di Max Casali.

 

 

E non si riesce a comprendere con quali aspettative possano essere investiti dei denari per realizzare un cd contenente undici tracce che pongono in risalto, sin dalle prime battute, l’inadeguatezza della voce di Casali (ci scappa anche qualche stecca), per altro anche autore di testi spesso improbabili. Di passabili ci sono le musiche (anche queste di Casali) ed i musicisti, disperatamente ma vanamente impegnati nel tentativo di porre rimedio ai vortici oscuri che costellano, uno dopo l’altro, praticamente tutti i brani. Ma neppure un buon arrangiamento può riuscire a tanto. Spiace davvero entrare a piedi uniti sulle speranze-aspettative-illusioni di chicchessia. Ed in un Paese libero e democratico come il nostro, ha giusta facoltà di cantare anche chi certamente sa fare molto meglio mille altre cose. Ma quando ci si sottopone all’altrui giudizio (e ogni espressione artistica, proprio perchè si rivolge al pubblico, né è esposta), ci si deve aspettare anche il “pollice verso”. E’ questo uno di quei casi. Soprattutto perchè noi non ci riconosciamo nella filosofia del “tutti bravi”, che alla fine rende inutile il lavoro di chi canta, di chi suona e di chi scrive. Ed è “pollice verso” anche per il package del cd che prevede una copertina cromaticamente gradevole, però con un libretto che riporta i testi di solo quattro delle undici canzoni incise. E gli altri? Con quale criterio si è ritenuto di inserire un testo e non un altro? Non ci siamo. E non vedo possibilità di esserci. Ma, come sempre in questi casi, spero di sbagliare.

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