L’ “UMANIMAL” DI MrEVERETT

Questo “Umanimal” di MrEverett è sicuramente un progetto per molti aspetti interessante. Vorrebbe narrare una storia, anzi, più storie, con un intreccio fantasioso tra l’origine dell’uomo, il ricordo della jungla, le proiezioni sul futuro, ma anche momenti di introspezione e di studio degli elementi vocali e corporali, in un intreccio si sensazioni che talvolta colgono nel segno, in altri momenti invece sembrano abbandonarsi a situazioni semplicemente “ambient” senza altre pretese.

La musicalità che scaturisce dall’ascolto, sin dal primo brano, intitolato “Be You”, risulta gradevole nella sua complessità; il gioco di voci, suoni ed effetti, a tratti, riesce a “disegnare” ciò che si vorrebbe raccontare. In “Wicked game X Crystalised” si fa largo anche una linea melodica più “leggibile” che torna invece nel limbo in “6Am”, la quarta traccia delle dieci contenute nell’album, idealmente diviso in due parti; anche il brano che segue, “Gamelan”, pare a tratti tradire un poco la coerenza del progetto, ma è con “Burn the Ground” che  si torna a decollare, soprattutto grazie ad una ritmica più immediata e percettibile. In “Dylan Thomas” ci sorprende una marcata e più determinata vocalità che rende l’insieme più “canzone” mentre “Netrip” ritrova una linea melodica più fruibile pur in una dimensione coerente con il progetto che certo non è una raccolta di canzonette. E si approda alla fine del percorso con “Twins”, brano musicalmente piacevole pur senza apici di particolare eccellenza, che più facilmente troviamo invece in “Rollercoaster”, il brano che chiude il  cd e che forse è il pezzo migliore della decade per la sua delicatezza, per quei suoi contorni molto british, per come l’insieme risulti ben strutturato, lasciando in chi ascolta una sensazione d’insieme fors’anche un po’ superiore alle reali potenzialità del prodotto. “Umanimal” è un album per certi aspetti fatto anche di sperimentazione, pensato forse anche più di quanto poi le tracce non riescano a rivelare. Forse un paio di brani in meno avrebbero contribuito ad attenuare quei frangenti in cui si affaccia il diavolo tentatore della distrazione. Non è un album eccezionale, ma l’ascolto è piacevole ed il riascolto può consentire di immergersi in una dimensione fatta di tante gradevoli atmosfere. (“Umanimal” – MrEverett – Grifo Dischi).

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