Jazz Club, la mappa della musica

 

E’ il sogno di tutti gli amanti del jazz, passeggiare a Manhattan tra l’ottava e la nona strada e al 315 di West 44th street entrare nel tempio del jazz, il Birdland. Si respirano ancora il fumo del Be Bop di Charlie “Bird” Parker o le trame orchesrali di Count Basie. Ognuno di noi vorrebbe avere nella propria città un luogo così, un vero e proprio luogo di culto dove professare la religione del jazz. Anche qui esistono delle realtà che non sfigurerebbero affatto nella “Big Apple” o nella “Windy City”, sembra incredibile che nel paese del “bel canto” possano esserci dei locali dove la tipica musica americana è eseguita ed ascoltata e soprattutto seguita da un sempre numero maggiore di estimatori. Vediamo di fare un piccolo elenco dei più noti jazz club italiani, sicuramente è partito tutto dal Capolinea di Milano in via Ludovico il Moro. E’ stato per molti anni il tempio del jazz nazionale, tutti i più grandi artisti mondiali hanno suonato almeno una volta al Capolinea e molti di loro hanno pure inciso dei dischi, appunto “Live at Capolinea” anche perchè proprio di fronte c’era il CAP Studio ed era semplice la ripresa dei concerti. Ora al posto del Capolinea c’è un parcheggio, come si dice “ impara l’arte e mettila da parte”.. nel parcheggio appunto! A Roma troviamo l’Alexander Platz che tuttora ospita grandi artisti, un altro locale storico è il BeBop in zona “Piramide” ; attualmente, la “Casa del Jazz” è diventata un riferimento per il jazz romano. Anche Firenze ha il suo jazz club con le caratteristica tipica: “sotterraneo”. Salendo la penisola troviamo il Chet Baker e le Cantine Bentivoglio a Bologna , poi Cento Jazz Club e Ferrara Jazz Club. Il Milestone di Piacenza sede di un importante festival e dirigendosi a est incontriamo Il Rovigo Jazz Club, Padova Jazz Club, il Circolo Caligola di Mestre, il Venezia Jazz Club e il Vapore di Marghera,  a Trieste  il Thelonius. Ritornando a Milano il locale più rinomato è sicuramente il Blue Note che condivide lo stesso marchio con gli omonimi sparsi per il mondo. Tutte le star internazionali passano per il Blue Note e spesso per più giorni sempre con il doppio set a sera. Anche a Ovest il jazz è capillare, Genova (Count Basie), Torino Jazz Club , il sogno di Gianni Basso che è diventato un importante realtà, Biella Jazz Club probabilmente il più vecchio aperto dal 1966, poi ancora Ivrea e il Canavese Jazz Club. Quasi tutti i jazz club sono Associazioni Culturali senza scopi di lucro che svolgono l’attività grazie al volontariato di appassionati e al contributo di amministrazioni locali e sponsor. E’ rimasta la musica, è rimasto il sotterraneo, l’unica cosa che è cambiata è l’atmosfera fumosa, oggi (fortunatamente) è vietato fumare.

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