GTO, UN ALBUM QUASI…”SUPER”

Bel gruppo questo GTO che ha recentemente sfornato un album intitolato “Super”. Già la sola spiegazione del perché di questo titolo, che compare nell’interno della copertina, vale il costo del cd.  La vicenda è legata alla storia di un furgone, un Fiat Ducato dell’87, il mezzo di trasporto della band, curiosamente alimentato a benzina “super” e non a gasolio, al contrario di gran parte dei furgoni. Ma veniiamo alla musica. Una dozzina di tracce, un paio rinunciabili, ma per il resto un cd pieno di ritmo, di verve, di buona musica e di buoni testi.

Brani nei quali si intrecciano richiami al rock’n’roll, al soft-rock, al pop e financo allo ska. Si parte bene con “I re della riviera”, brano che si rifà ad epoche lontane, al tempo dei juke box, dei Sex Pistols e dei Ramones; quindi “1970 Hostel”, caratterizzato da una piacevolissima andatura che si coniuga con un testo non meno gradevole. Segue “La rambla”, brano pervaso da sana allegria e scandito da un buon arrangiamento con i primi richiami ska. “L’amore è una scelta” presenta una buona linea melodica e, come del resto pressochè l’intero album, non si sottrae al piacevole compromesso generato dall’incontro tra un filone melodico non esasperato ed soft-rock che offre un giusto senso di contemporaneità. “Di notte sabato alle 3” apre con note introduttive di immediato impatto anche se poi la linea melodica si rivela meno efficace di quelle di altri brani sino a quel punto ascoltati, buono l’arrangiamento. “La strada è liberazione” rientra nel novero dei brani che “arrivano”, ben strutturato, musicalmente  ben sostenuto. E siamo a “Destinazion Anywhere” dove torna a fare capolino un po’ di ska, con un finale che si fa trascinante. “Dove ho sbagliato” è un brano più intimista, con un testo interessante, che non perde però mai di vista il “filo” del progetto e, a seguire, “Johnny’s Back Summer’s Back”, brano in realtà non così efficace. “Passione” ha invece un bel testo (ricordiamo a tal proposito che i testi sono di Stefano Bucci, che è anche la voce della band, mentre le musiche sono di Romano Novelli), forse risulta meno immediata musicalmente, ma ha comunque un suo percorso che alla fine risulta piacevole; così come “Francis” ha una buona linea melodica che si coniuga con un buon arrangiamento. E si approda agli ultimi due brani, “Ma malade” e “Mi parlerai di te”, entrambi probabilmente rinunciabili senza intaccare l’insieme del progetto “Super”; in particolare il brano che chiude l’album offre la sensazione di una canzone tutto sommato confusa quasi come se, giunti a quel punto, la stanchezza si facesse sentire. “Super” è comunque un buon album, che racchiude almeno quattro o cinque brani di interessantissima fattura e che rivela una certa freschezza da parte di questo gruppo perugino, anche quando volge lo sguardo al passato, senza mai perdere di vista la coerenza del presente.

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