Forza Following Friday, un po’ di coraggio!

Bravi, sono bravi. Le  quattro canzoni di questo EP suonano bene, sono ritmate, allegre, combinano sapientemente sonorità e ritmiche aggressive con melodie orecchiabili. Le parti di chitarra ritmica e batteria, le meglio riuscite e meno scontate,  sono le parti che sostengono il tutto, che riescono a dare un tocco di freschezza e novità a delle linee melodiche spesso prevedibili.

 

Speriamo per i Following Friday che abbiano fatto I furbi, in questo EP, e abbiano semplicemente cercato di essere orecchiabili e attenti al mercato, in modo da arrivare all’orecchio smaliziato di chi li possa spingere un po’ più in la di  quanto non possa fare un talent show o una ospitata a MTV. La nostra paura è che in realtà siamo di fronte all’ennesimo esperimento post-Finley e cose del genere. Il modo di cantare,  le linee melodiche immediate, i soli di chitarra elementari, tradiscono una ricerca di semplicità che non rappresenta una scelta stilistica, ma semplicemente un modo per arrivare ad ascoltatori che non pretendano troppo, che possano consumare il prodotto musicale come fosse un chewing gum: saporito all’inizio, non ha più niente da dare dopo qualche minuto. Ma da un chewing gum  non si chiede niente più di questo. Temiamo che se la strada che vogliono percorre è questa, il massimo che può succedere sarà un disco, che non li arricchirà, un paio di tour, qualche comparsata qua e là e infine, se non scatta qualcosa, l’oblio. Le capacità ci sono. Le idee, soprattutto a livello musicale, ci sono. Serve un po’ di coraggio nell’uscire dallo schema del powerpop, un genere ibrido che non mi ha mai convinto. Ci piacciono le band per che offrono tanto da ascoltare, a tanti livelli. Non occorre essere complicati o tecnici. È sufficiente essere credibili. Delle quattro canzoni del CD, tutte caratterizzate dagli stessi elementi (ritornello orecchiabile, giri di tastiera su progressione di accordi, batteria energica, chitarre distorte e potenti) , una spicca per una serie di elementi interessanti. Online song, la seconda canzone del CD, ha alcuni elementi di originalità che potrebbero lasciare intuire una strada da percorrere per il futuro dei Following Friday: la chitarra ritmica e la batteria sono una sicurezza, qui si notano una certa originalità anche nelle tastiere e nelle linee melodiche delle strofe. Inizia promettente: bel giro di batteria, chitarra energica e ficcante. Le parti strumentali sono coinvolgenti e catturano l’attenzione.  Il ritornello e i cori, purtroppo, ricordano un po’ troppo le sigle di chiusura dei Teen-movie americani, ma è evidente il tentativo della band di imprimere nel pezzo la propria personalità. I suoni sono bellissimi, i pezzi sono mixati egregiamente. Il fatto che il CD sia autoprodotto è un segno ulteriore che i ragazzi ci sanno fare. Sono giovani, a vedere dalle foto su Myspace. Se riusciranno a trovare il modo di lasciare per strada, in fretta, l’alone “boyband powerpop”, sapranno, a nostro parere, dire la loro e trovare il loro spazio. Dai, ragazzi, un po’ di coraggio!

 

 

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