ENRICO CIPOLLINI: LE VITE RANDAGIE DI “CROSSING”

Non si smentisce il tocco particolare di Enrico Cipollini e del suo notevole gruppo di musicisti in questo nuovo lavoro, “Crossing”, nel quale Enrico si conferma senz’altro uno dei migliori interpreti nostrani della steel guitar. L’uniformità e la coerenza stilistiche dei brani rendono questo lavoro un pezzo immancabile per gli estimatori del genere. Che è un country blues evocativo, un bluegrass che il mancato apporto del banjio nell’ensemble rende però più raffinato, meno rustico nello stile.

E’ sempre presente, a tratti più esplicita, a tratti in sottofondo, un’impronta pensosa e melanconica, che ricorda le atmosfere desolate del Ry Cooder nella colonna sonora di “Paris Texas”, o persino a quelle dello scarno “Nebraska” di Bruce Springsteen, seppure qui la dobro renda diversi i suoni. I testi raccontano stralci di esistenze un po’ randagie: alcune più rassegnate, altre più ribelli. Come il lavoratore sfiduciato ed esasperato di “Slipping away”, ritmata come un treno sul binario, o la madre stanca di “Down the line”. La Storia che nulla insegna nella “History repeating”che si concede un brivido rock, e la fiammella di speranza nel futuro che illumina la dolce e accorata “Somehow I know” lasciano spazio a “What’s left to do”, a pennellare in pochi tratti una coppia sull’orlo dell’addio. Una storia di degrado con scarse chances di riscatto su un rapido ritmo molto country è “Migrant bird”, mentre “The only name” riverbera i ricordi di un amore passato. Bellissima l’unica traccia esclusivamente strumentale dell’album, “Inisheer”, che introduce l’amara “Not worth it”, a descrivere la tetra solitudine di un ‘vincente’ senza scrupoli. Un altro tipo di solitudine, questa voluta ed introspettiva, è il fulcro di “Why”, introspezione che continua nella riflessiva “All I really know”, mentre suona proprio come un addio il pezzo che chiude l’album, “Out of here”. Un lavoro che ci trasporta sulle lunghe strade dell’America più autentica, quella della gente che le vive e le percorre, ognuno con la sua piccola storia. Una sorta di racconto a più voci, attraverso la musica.
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