Black Sabbat – live Oslo

Black Sabbath live at Telenor Arena, Oslo.

Con questo reportage diamo il benvenuto a Giulia Isotta Rossi, nuova collaboratrice di “Un’altra Music@” direttamente dalla Norvegia, fucina per il genere musicale più heavy rock. Il suo articolo d’esordio è un reportage del tour dei Black Sabbat, che toccherà anche l’Italia. Ma non potevamo farci scappare l’occasione per farci inviare un freschissimo reportage di Giulia, anche collaboratrice della tv nazionale norvegese…quindi Rock On!!!!

Mentre l’attesa internazionale per il loro ultimo album “13” continua ad aumentare, i Black Sabbath invadono l’Europa con un nuovo tour, da lasciare senza fiato. Il tour inizia a Helsinki il 20 Novembre e termina dove tutto è cominciato in quello che è uno spettacolo emozionale nella sua città natale di Birmingham il 20 Dicembre. La formazione originale composta da Ozzy Osbourne, Tony Iommi e Geezer Butler da’ vita a “13”, il primo album in studio della band dopo “Never Say Die” nel 1978. Il batterista Brad Wilk (Rage Against The Machine), ha partecipato alle registrazioni. L’album sarà pubblicato dalla società Vertigo 10 Giugno. La band visita Oslo il Domenica 24 Novembre alla Telenor Arena ore 19.30, la parola d’ordine é ovvia: Sabbath bloody Sabbath! Le sirene della intro War Pigs svegliano l’assonnata folla della domenica, quando un allegro Ozzy fa il suo ingresso in un abito creato apposta e su misura dalla casa “Prince of Darkness” insieme a loro: i Black Sabbath. E Ozzy, signori miei, era in gran forma. Ha dato inizio al concerto dimostrando un’inaspettata forma fisica, saltellando e correndo avanti ed indietro per il palco. Il chitarrista Tony Iommi, nel suo cappotto di pelle nera, segue il suo sovrano, offrendo i più famosi riff dei Black Sabbath misti ad un potente spettacolo di luci dando brividi continui al pubblico, che era in estasi devozionale. Continuano lo show senza perdere un colpo, energici ed implacabili, con The Void, tratto da Master of Reality (1971), é non c’é da meravigliarsi nel vedere che la maggior parte degli spettatori attoniti, seduti sugli spalti ad osservare lo show di questa band leggendaria che imposta il proprio gioco come se fosse ancora davvero il 1971. Si potrebbe pensare che la gran ressa dei fan più accaniti, in piedi sotto al palco, dia vita alla vera atmosfera da concerto, ma ogni volta che Ozzy urla “Show me your fucking hands!” é il delirio più assoluto anche sugli spalti.

Lo spettacolo si trascina sulle note di Under the Sun/Every Day Comes and Goes e Snowblind. E Ozzy Osburne non perde occasione di farci sapere che é “fucking cold outside”, generando ilarità e risate in tutti i presenti. Ozzy Osburne é un personaggio molto amato da queste parti, con frequenza ride ed esclama “Fucking Hell!”, riscaldando gli animi di tutti i presenti. Ozzy non finisce di stupirci. Spesso Ozzy si ferma a rincarare gli entusiasmi, urlando “How you fucking doing Oslo” e “I can’t hear ya!”, quando nel momento più estatico di N.I.B. il basso di Geezer Butler ci dona un tremendo assolo e il pubblico è più accaldato! Molti dei presenti avevano sicuramente già visto la band in azione, ma osservando il frontman ormai prossimo ai suoi 65 anni a dicembre tutto sembrava surreale e vero come non mai.

Però non c’è nessun Bill Ward dietro la batteria, sostituito in questo tour da Tommy Clufetos, pertanto ci si pone la domanda se questi siano “davvero” i Black Sabbath? Non abbiamo tempo di fermarci a cercare la risposta, visto che il problema sembra non porsi per questi animali da palcoscenico: i fan si sono deliziati nel guardare lassù, sul palco, un Clufetos impazzito che fa quasi sanguinare la propria batteria nella magistrale imponente prestazione di Rat Salad

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God is Dead e Children of the Grave chiudono in bellezza in un gran finale, tenendo testa alla folla in delirio, la voce di Ozzy non perde un colpo, si piega e si innalza senza sosta. Sorride, saltella e danza, senza prendere fiato un istante, maestro di una prestazione senza precedenti e regalando agli infreddoliti Norvegesi una perfetta domenica da non dimenticare.

Giulia Isotta Rossi

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