ALICELAND, PENSIERI SENZA APPRODO

Ecco un cd, quello che segna il debutto discografico di AliceLand (vero nome Alice Castellan), caratterizzato da un punto di partenza assolutamente coraggioso e da un approdo (il prodotto finito) che suscita pochi entusiasmi e molte perplessità. Il punto di partenza risale a diversi anni or sono allorquando Alice, voce dei Nobelium, decide di lasciare la band, troppo dedita ad un repertorio di sole cover, per avviare un discorso artistico nuovo con il bassista Andrea Terzo.

 

Decisione coraggiosa, come si diceva, poiché uno degli errori più ricorrenti di troppe band, (oggi ma anche in passato), è quello di rinunciare ad una propria identità musicale per dedicarsi alle cover, richiestissime dai gestori di pub e locali ove si fa musica dal vivo, ma assolutamente spersonalizzanti, al di là degli arrangiamenti più o meno ricercati che spesso un po’ avventurosamente i musicisti cercano di proporre. Alice dicenta AliceLand dunque, ma soprattutto diventa una cantautrice, che lavora in stretta collaborazione con Andrea Terzo. Ne scaturisce il primo album, appunto questo “Pensieri raccolti”, che di pensieri ne induce molti, ma purtroppo non tutti positivi. La voce di AliceLand non è male, ma piuttosto limitata nelle escursioni e non troppo estesa. Le canzoni in genere sono un po’ mnonocordi, senza incisi che si facciano ricordare, spesso con testi piuttosto ingenui che ci riportano ad interpreti di secondo piano degli ormai remotissimi anni Sessanta. L’artista ci prova anche con alcuni brani in inglese, che in realtà rendono le sue interpretazioni, a tratti, più graffianti. Ma il problema non è la lingua. Paradossalmente qualche sussulto lo genera l’ultimo brano, “Tramonto d’estate”, per voce e pianoforte, che in poco più di due minuti crea un’atmosfera diversa, più adulta. Ecco, forse il limite di AliceLand è proprio l’insieme un po’ adolescenziale del suo progetto. Sulla carta c’è tutto: la sua discreta voce ed il buon uso che ne fa, buoni musicisti, mai invadenti, qualche buona intuizione. Ma l’approdo di cui si diceva all’inizio, non è quello desiderato. Fragile l’insieme ma, soprattutto, senza una personalità definita.

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