“VIATICUM”, PRIMO EP DI VIRGINIA CHE CALA UN POKER D’ASSI

E’ da pochi giorni in circuitazione “Viaticum”, l’Ep che segna l’esordio discografico di Virginia ( al secolo Virginia Cristofori, originaria di Carpi; ha iniziato presto ad accostarsi alla musica iscrivendosi, dopo le scuole elementari, alla scuola media con indirizzo musicale ove impara a suonare il sassofono; segue poi corsi di chitarra elettrica e di basso elettrico che diverrà il suo strumento prediletto; suona con alcune band e dal 2018 inizia a sceivere brani, ma è nel periodo della pandemia che lavora alla realizzazione del suo primo Ep; mel 2022 partecipa a Casa Sanremo Live Box ove per la prima volta presenta un proprio inedito).

“Viaticum” è una raccolta di esperienze ed emozioni racchiuse in quattro tracce. Quando scrivo che per misurare lo spessore artistico di una produzione non è necessario diluirla in album ricchi di quantità, ma spesso non di qualità, questa ne è una dimostrazione evidente. Nei quattro brani di questo Ep, il talento di Virginia si esprime con molta immediatezza. S’inizia con “Closer” che mi propone subito una voce chiara e decisa inserita in un’ottima cornice musicale con suoni puliti che vanno ad assecondare una buona linea melodica.  “Insane” è forse un po’ meno immediato del brano precedente in termini di fruibilità, ma è piacevole, ben eseguito ed arricchito da eccellenti arrangiamenti. Si prosegue con “Where’s my love” che personalmente ritengo il brano più bello del progetto perchè più di altri riesce a fare risaltare le doti vocali di Virginia, che non si avventura mai su sentieri impervi, ma che sa fare vivere la sua voce nei toni che sanno variare a seconda delle emozioni che vuole trasmettere. E si va a chiudere con “Little Dirty bear” che scorre piacevolmente confermndo nella sostanza le buone impressioni che questo lavoro trasmette sin dall’inizio.  “Viaticum” è un bell’Ep che permette di incontrare un’artista molto interessante, sia per quanto riesce ad esprimere la sua voce, sia per la dimensione musicale che l’accompagna, che anche nei passaggi strumentali meno appariscenti, trasmette una presenza puntuale e coerente. Se questo è discograficamente un esordio, è certamente un ottimo esordio.

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