VALERIA VISCONTI, “ALELI” GRANDE VOCE MA POCHE EMOZIONI

Parto da quello che dovrebbe essere il sunto finale, dopo avere ascoltato le undici tracce di “Aleli”, il nuovo album di Valeria Visconti che interpreta le canzoni di Alejandro Fasanini accompagnata al pianoforte da Andrés Langer. Valeria Visconti ha una voce straordinaria ed una tecnica che supporta molto bene il suo talento. Langer è un pianista altrettanto straordinario che più che accompagnare, duetta con la voce. I brani hanno una loro ricercatezza, anche se a mio avviso non tutti sono riuscitissimi.

In sostanza dunque dovrebbe trattarsi di un album con tutti gli ingredienti al posto giusto, una simbiosi quasi perfetta. Invece, quando si spegne l’ultima nota dell’undicesima canzone, scopro di non avere provato alcuna emozione. Eppure, si insiste molto sulla dimensione melodica dei pezzi, quasi ci trovassimo al cospetto di un genere in via di estinzione, mantenuto in vita proprio grazie a lavori come questo. E riconosco anche che nell’era del rap, del trap e dell’hip-hop, un disco come questo è un atto di coraggio. E lo sarebbe davvero se avesse un’anima che non si percepisce. Ascoltando la voce di Valeria Visconti mi torna ripetutamente alla memoria Giorgia, artista che si è immolata alla tecnica, non riuscendo alla fine a raccogliere ciò che avrebbe meritato. Inutile in questo caso la solita passerella, brano per brano, perchè mi ritroverei ogni volta a scrivere “ottima esecuzione”, ma un po’ di sentimento vero l’ho percepito solo in “Ninna nanna per Beslan” e forse in pochi altri passaggi, oltre alla bellissima “Taliana” che mi ha fatto pensare ad un musical; l’ultimo brano, “Un sogno blu”, è un’apoteosi di estensioni, di vocalizzi, appunto di grande tecnica, che snatura però anche il testo della canzone. Vorrei risentire Valeria alle prese con canzoni davvero melodiche, senza escursioni jazzistiche, con un’orchestra intera. E’ straordinariamente brava per poterlo fare,

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