“UMANIMA” RACCOLTA IN CINQUE TRACCE DI MUSICA A MATITA

S’intitola “Umanima” ed è il nuovo album di Musica a Matita, un progetto del cantautore Mattia Esposito che ha realizzato un album/ep caratterizzato da cinque tracce e dal video di uno dei brani che compongono il disco.  Va premesso che a volere ascoltare solo superficialmente le cinque canzoni, si ha una percezione dei brani mediamente piacevole sostanzialmente per due ragioni: hanno quasi tutti una dimensione musicale che si rivela o attraente perchè si coniuga con buonissimi arrangiamenti o che semplicemente “arriva” come suono di fondo senza destare particolari attenzioni. Un ascolto più attento (o un riascolto) rivelano però una dimensione musicale che quasi sempre colloca i testi in secondo piano, eccezion fatta soprattutto per il brano che dà il titolo all’intero progetto. Ma andiamo con ordine.

S’inizia con “Già” che non pone troppo in risalto il testo e musicalmente si rivelerà forse il brano meno riuscito. “Sacrasantalè” svela invece una notevole ricercatezza nella composizione musicale e per un po’ regge l’ascolto, finchè tende ad una eccessiva diluizione che sfida la noia.  “Raggio di luna rossa” è la canzone scelta per il video che accompagna l’album ed è una buona scelta poichè, anche grazie allo stesso video, si va ad apprezzare la rilevante componente poetica di un testo che più degli altri consente all’artista di dare maggior risalto al cantato, il che in questo caso dà più respiro all’identità atistica di Mattia.  E si va a chiudere con “Umanima”, canzone cantata in napoletano, un’autentica “palestra” musicale che in sei minuti e mezzo di canzone  consente all’arrangiatore di dare libero sfogo ad una creatività senza dubbio interessante, che non riesce però a rimediare del tutto a due momenti di perplessità: il primo a causa di una linea melodica un po’ arruffata, il secondo a causa di quel briciolo di noia che, poco a poco, anche qui, affiora. Nell’insieme si tratta dunque di un percorso interessante che lascia intuire buone intenzioni di ricerca musicale e di creatività, ma che non convince del tutto forse proprio per la tendenza ad allungare il percorso di brani che potrebbero avere vita migliore in una dimensione più raccolta.

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