SINE FRONTERA: INDIGNAZIONE E NOSTALGIA

Con il nuovo lavoro dei Sine Frontera, ci troviamo alle prese con un progetto pregno di citazioni cinematografiche. Diversi brani di questo “I-Taliani”, ultimo lavoro del gruppo mantovano, ci rimandano ad atmosfere del grande schermo, sia nostrane che straniere. Ma non è questa la sola caratteristica del cd, che mantiene per tutto il percorso musicale un equilibrio costante tra la dolente denuncia e la nostalgia di un passato vissuto come più semplice ed onesto, il tutto sapientemente condito ed illuminato da sprazzi di genuina, beffarda ironia.



 

Tutti i pezzi meriterebbero una menzione, poiché tutti portano un contributo di creatività. Tuttavia alcuni si distinguono particolarmente, vuoi per l’incisività del messaggio, vuoi per l’alchimia musicale particolarmente riuscita. E’ il caso per esempio di “Hombres”, giocato su sapienti contrasti fra ritmi trascinanti da urban tribe, parte del testo in spagnolo ed un refrain che ricorda le jig irlandesi. Il tutto con un testo appassionatamente indignato, ispirato al celebre discorso finale del film “Il Grande Dittatore” di Charlie Chaplin.  “Camillo e Peppone” fa rivivere le epiche dispute dei due eroi di Brescello nati dalla penna di Guareschi ed immortalati dal cinema. Più derisori e sprezzanti i toni di “Io son io”, che rimandano invece alla famosa frase di Alberto Sordi ne “Il Marchese del Grillo”, qui applicato a politici e potenti, o sedicenti tali. Sono dolenti le suggestioni di “Dietro il portone” in buona parte cantata in dialetto mantovano, che rievoca l’orrore dei campi di concentramento. Dolcissima ed intimista la ballata “Fiocco di neve”, si discosta dal tema portante del CD per cullarsi in una tenera atmosfera sentimentale. Un lavoro molto ben congegnato, piacevolissimo all’ascolto ma capace di stimolare opinioni e riflessioni. Assolutamente consigliato.

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