“SIGNORA NESSUNO” LE 10 STORIE DI OTTAVIA BROWN

S’intitola “Signora Nessuno” ed è l’album di recente pubblicazione di Ottavia Brown (al secolo Ottavia Bruno, che si è scelta questo nome d’arte con amara ironia, rifacedosi a molti artsti italiani che sbarcavano in America squattrinati e in cerca di fortuna e che, per interagire meglio con il continente americano, storpiavano i loro cognomi cercando di americanizzarli). Si tratta di dieci tracce, tutte in qualche modo riconducibili a storie che hanno avuto protagonisti non sempre passati alla storia: dalle Radium Girls a Mary Shelley, da Moby Dick a Modigliani, da una semplice schiava ad una statua che seduce uno scultore. Tutte le canzoni sono state scritte da Ottavia e Andrea De Rose e tre dei brani inseriti hanno visto la collaborazione di Andrea Braga. Il progetto appare sensato e studiato, forse non tutti i brani raggiungono l’obiettivo, non è certo un album pensato ponendo la fruibilità come elemento prioritario, ma sono numerosi gli spunti che rendono il lavoro, nell’insieme, piacevole mentre la voce di Ottavia Brown, che non spacca certo i cristalli, ha però una serie di tinte e tonalità che la rendono interessante e talvolta moderatamente ma sensualmente graffiante.

S’inizia con “Signora Nessuno”, il brano che dà il titolo all’intero lavoro: la voce appare subito determinata ed u buon ritornello coglie nel segno, anche se non sempre gli arrangiamenti sono convincenti. “Vera” è un brano più ritmato, ma meno fruibile, anche se qui l’arrangiamento si fa più interessante; il brano però non decolla. “Non solo le stelle brillano” è una canzone intensa, dedicata a quelle povere ragazze che all’inizio del secolo scorso si facevano dipingere i corpi con vernici fluorescenti, che le hanno avvelenate; un rullo di batteria di sottofondo conferisce al brano la giusta drammaticità, anche se nell’insieme ci si avvale forse un po’ troppo dell’uso della chitarra elettrica, sino a renderla, a tratti, troppo invadente. “Finiscimi” è una camzone che ha un bel testo ed un buon andamento. Meno convincente “Strega d’amore” che è sì un brano molto dinamico, ma che non ha nulla per farsi ricordare e scivola via senza suscitare particolari emozioni. “Capitano riposa” piace per quel suo andamento cadenzato e lento, è un brano che ha una propria raffinatezza conferitagli, oltre che dalla voce di Ottavia, sempre “sul pezzo” come si suole dire in gergo giornalistico, anche da un pianoforte molto intrigante, peccato per un finale che risulta eccessivamente diluito. “Maledetto” sale nuovamente di ritmo, bella la chitarra e bello il pianoforte con Ottavia Brown che sciorina più che mai la sua versatilità vocale. “Schiava” ha una linea melodica che va in salita e che premia solo in parte l’intenzione di tratteggiare il profilo di una figura che è divenuta emblematica di un certo passato e di certi mondi. “Aspetto” è una canzone di tutt’altro genere, brillante e con una  convincente struttura. Ma il brano più bello dell’album è “Mary non c’è”, delicato ma forte nel contempo, con la voce di Ottavia che dà il meglio e “arriva” come mai nei brani precedenti, un arrangiamento pulito e lineare, un bel testo. Ottima la scelta di chiudere con questo pezzo. “Signora Nessuno” è nell’insieme un buon progetto, che ha saputo mettere intorno alla vocalità di Ottavia Brown un gruppo di musicisti che nell’arco delle dieci tracce hanno saputo offrire qualche ottima individualità. Un disco con qualche chiaroscuro, ma largamente sufficiente grazie anche all’originalità degli intenti che ne hanno scandito la realizzazione.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su pinterest
Pinterest
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *