Rossana Pica, la vita in una scatola

Una ragazza con il viso dolce ed una folta capigliatura, una voce chiara e lineare che si coniuga al suono di una chitarra, la sensibilità della cantautrice che si esprime in ciascuna delle sue canzoni e che le ha permesso di approdare a quello che, sino ad oggi, è probabilmente il progetto più impegnativo della sua vita (ovviamente, dal punto di vista musicale): la realizzazione dell’album “Come si fa – Istruzioni per l’uso”. Lei è Rossana Pica, molti la conoscono e l’apprezzano come solista, ma con una certa frequenza presenta i suoi brani con un paio di altre musiciste, con le quali, già da alcuni anni, ha dato vista ad una formazione denominata Rossoporpora.

Sarà pur vero che l’abito non fa il monaco, ma il cosiddetto “package”, la confezione con la quale si presenta questo progetto di Rossana, già ne svela le caratteristiche e gli obiettivi. Un’elegante cofanetto a più ante che, aprendole una duna, ci introducono nel mondo dell’artista: i testi delle canzoni, alcune immagini, i musicisti che hanno collaborato alla realizzazione di questo album, uno spazio per i ringraziamenti ed uno per qualche riflessione, laddove Rossana dice che il cd è “…più semplicemente una raccolta di vari momenti della mia vita…” e conclude, rivolgendosi agli amori ed agli amici con una frase che induce al sorriso: “Grazie per come sono e per come suono”. E veniamo alle tredici tracce di questo lavoro, tutte firmate Rossana Pica con alcune collaborazioni che compaiono accanto ai titoli di alcune canzoni. Apre il brano che dà il titolo all’intero progetto: “Come si fa”. Ed in realtà è un brano che già dice molto del modo di pensare alla musica di questa cantautrice, che ritroviamo in una sorta di acquerello musicale in”Parigi”, che evoca atmosfere malinconiche con sullo sfondo immagini riflesse della capitale francese. Ma non mancano i ritratti più prossimi alla realtà quotidiana, come “La clochard del lago di Como” (Rossana è di quelle parti), per poi volare in contesti ed ambiti diversi con “Jenny in the road” cantata in inglese e che rivela una Rossana Pica roccheggiante con un retrogusto vagamente beat anni Sessanta, quando quella era la musica nuova che conquistava l’Europa. Una sensazione che rimane nel brano successivo, “Non tremare”, ove alcune sottolineature delle tastiere ci offrono le magie del mitico hammond. “La disciplina del cuore” ripropone la cantautrice nella sua veste più abituale, ma poco dopo riecco le atmosfere più internazionali di “The same again”, prima di chiudere con “Istruzioni per l’uso”, cioè il brano che dà il sottotitolo al progetto. La voce di Rossana è bella, ma esile. E talvolta risente di un’energia strumentale un po’ eccessiva. Ma l’aspetto curioso di questo album è che, contrariamente a quanto quasi sempre accade, non si registrano cedimenti vistosi e si può dire che non c’è una canzone assolutamente meno riuscita delle altre. Il lato meno positivo è però rilevabile ad ascolto finito, quando riflettendo sul tutto, si scopre che non c’è un brano “apripista”, una canzone insomma destinata a rimanere scolpita nella memoria.Una semplice constatazione che nulla toglie alla godibilità dell’intero lavoro.

 

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