“AH!”, L’UNIVERSO DI POLLOCK PROJECT

Eccoci alle prese con un album che a volerlo definire sorprendente si rischia di essere riduttivi. “Ah!” di Pollock Project è una raccolta di dieci tracce caratterizzate da una musicalità frutto di una ricerca attenta nel “villaggio globale” della musica, con i filtri del jazz meno scontato, ma anche e soprattutto con quelli dell’anima. L’anima che coniuga l’elevatissimo tasso tecnico del trio di musicisti impegnato nel progetto, con una dimensione umana ed artistica che sprigiona sensibilità e consapevolezza. I brani contenuti in questo progetto non hanno nulla di casuale e lo si scopre sin dalle prime note, quelle di “Aura”, che vuole essere un tributo ad una città mediterranea dai mille volti qual è Barcellona.

 

Il secondo brano, “Naima”, è invece un incontro con John Coltrane e la sua musica riletta con deferente originalità. C’è spazio anche per i venditori di nuove spiritualità in “Mystical Pr”, che si rifà ad un’intervista di un ex esponente di Scientology mentre uno dei brani più toccanti per gli intenti, ma anche per l’atmosfera che lo pervade, è “Sankara”, ormaggio a Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso, assassinato nel 1987, noto per il famosissimo “discorso sul debito” pronunciato nello stesso anno che fece il giro del mondo. L’intrattenimento televisivo trova una propria pagina irridente in “Gonzo Entertainment” mentre uno sguardo al cinema lo scopriamo in “Pelham” che avvolge con la musica un dialogo artistico con il regista americano Mark Street. Una sorta di contaminazione musicale è quella che, partendo da un brano dei Sigur Ros (band islandese di area post-rock), trova una rilettura in chiave jazzistica che enfatizza l’incontro, non sempre improbabile, tra le atmosfere musicali del Nord Europa e quelle mediterranee in chiave jazzistica. “Anna Blume” è il titolo della traccia successiva, ma anche quello di una poesia di Kurt Schwitters d’ispirazione dadaista, mentre la penultima traccia, “Serial Dreamers”, è in realtà una doppia traccia che si avvale della collaborazione con l’ideologo e artista visuale Andrea Bigliarini ed il NEN (New Era Museum), sodalizio di fotografi ed artisti internazioalii, fautori della “iPhography”. La decima traccia che chiude l’album è in realtà un bonus track dal titolo “Improssible Humans” ed è la colonna sonora della mostra omonima curata dal già citato NEM. Pollock Project è una formazione della quale fanno parte tre musicisti: Marco Testoni, autore di otto dei brani contenuti nel cd, alle prese con piano, percussioni, batteria ed handpan (che conferisce suggestioni nuove ed originali a tanta parte dei brani incisi), Elisabetta Antonini, voce e live electronics e Simone Salza, sax e clarinetto. “Ah!” non è sicuramente un album per tutti, anche se ciascuna delle dieci tracce è in grado di mantenere costantemente viva l’attenzione di chi ascolta perchè a suo modo è sorprendente. Il progetto nell’insieme può però apparire ostico ai non “addetti ai lavori”, anche per quei percorsi di sperimentazione che lo attraversano e che testimoniano i differenti momenti artistici e musicali dei tre componenti del gruppo che in questo frangente sanno però dare vita ad un universo di sensazioni, senza mai cadere in banali tentazioni virtuosistiche, ponendo al servizio della musica le diverse esperienze maturate attraverso vicende artistiche personali di primissimo piano.

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