PATRIZIA CIRULLI SI SPECCHIA IN “MILLE BACI”

“Mille baci” di Patrizia Cirulli. Ecco un cd che assume contorni che vanno ben oltre la dimensione prettamente musicale. Un progetto che non è solo la scelta artistica di una cantautrice. Ma è un approdo, un punto di arrivo (ed anche di ripartenza), una rivendicazione di maturità, un’orgogliosa ostentazione del frutto di una ricerca lunga e difficile. Perchè realizzare sedici tracce (più due bonus) tuffandosi nell’oceano infinito della poesia di tutto il mondo, porsi alla forsennata ricerca di quei versi che più si possano coniugare con la propria personalità, il proprio “sentire”, il proprio afflato artistico, musicarli e farne delle canzoni, è impresa di chi ha la consapevolezza di avere abbastanza percorso alle spalle da poter scommettere su sé stesso.

Ed il risultato è davvero straordinario. Patrizia canta in inglese, italiano, spagnolo, napoletano, francese. Ma, soprattutto, Patrizia canta con sicurezza, forza, determinazione. E la sua voce riesce ad attingere da una tavolozza di colori pressochè infiniti. Scopriamo dei meravigliosi toni bassi, dei vibrati contenuti ma emozionanti, delle tinte accese e intense come fendenti e dei colori tenui e schivi, com’è la personalità dell’artista. Da Oscar Wilde a Federico Garcia Lorca, da Quasimodo a D’Annunzio, passando per Catullo, Baudelaire, Frida Kahlo (“Poema para Diego Rivera” è uno dei brani più belli e intensi dell’intero lavoro) e poi ancora De Filippo, Alda Merini, Umberto Saba, un piccolo capolavoro di Fausto Mesolella, interpretato in duo con garbo, per finire con Pessoa, ci troviamo al cospetto di un’autentica antologia poetica che ha incontrato la sensibilità musicale di Patrizia Cirulli e la collaborazione di artisti di primo piano quali Andrea Di Cesare, Giancarlo Cattaneo, Sergio Muniz (con il quale Patrizia ha realizzato anche un coinvolgente video con il brano “Deseo” tratto dai versi di Federico Garcia Lorca) e, ancora, Lele Battista e lo stesso Mesolella. Molto “pensati” anche gli arrangiamenti ed ancor prima una formazione musicale di tutto rispetto che ha saputo “leggere” il progetto di Patrizia Cirulli, cogliendone le sfumature. Anche laddove la metrica poetica non si coniuga con perfette sonorità alla metrica musicale (è il caso di “Forse il cuore” tratto da una lirica di Salvatore Quasimodo) giunge comunque l’essenza poetica del verso. Per queste ed altre ragioni “Mille baci” è e rimarrà un punto di riferimento nel percorso artistico di una cantautrice raffinata che forse in questa dimensione ha davvero specchiato sé stessa in una sua opera. Ha collaborato al coordinamento artistico con Patrizia, Francesco Paracchini, editore e direttore de “L’Isola che non c’era”, unica rivista in Italia da sempre interamente ed esclusivamente dedicata al cantautorato.

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