NON TUTTE CONVINCENTI LE “MONGOLFIERE” DEGLI ALTROVE

E’ da alcuni giorni in circuitazione “Mongolfiere”, il primo album degli Altrove, una band costituitasi nel 2018 su iniziativa di Pietro, Stefano e Paride ai quali nel 2019 si affianca Damiano, tastierista e pianista e circa un anno dopo si aggrega anche Beatrice al basso. Dopo l’uscita dei primi tre singoli, la band approda alla registrazione del primo album, appunto “Mongolfiere”, caratterizzato da dieci tracce che dovrebbero consentire una migliore definizione della cifra artistica del gruppo.

Il progetto si sviluppa senza iperboli, tradendo qualche ingenuità ed andando ad inserirsi in un genere pop/cantautorale con alcuni brani che, soprattutto musicalmente, assumono le sembianze di discreti “compitini”, quasi sempre di buona fruibilità, ma senza troppe pretese. Tutto parte dalla figura de “Il matto di San Siro”, brano che dà l’avvio a questo percorso non privo di buone intuizioni che non sempre si traducono però in altrettante buone canzoni.  Anche se c’è da compiacersi con questi ragazzi per avere scelto una strada più impervia del solito rock schitarrante e replicante, rinuciando nel contempo alle tentazioni del rap dilagante ed omologato. Hanno provato a scrivere delle canzoni ed in un paio di occasioni (“Via” e “Buonanotte” sono riusciti a scrivere cose molto apprezzabili). In particolare “Via”, che a mio avviso è il brano migliore dell’album, riesce a coniugare ad un ottimo livello il testo, la dimensione musicale e l’interpretazione. A ben guardare, forse è stato un po’ prematuro l’avere voluto affrontare l’impegno di un album quando con un Ep di cinque brani sarebbe stato possibile risparmiare qualche pezzo meno riuscito, come “Il salotto degli animali” o “Statua”. Ma tutto fa esperienza e comunque, qualcosa da dire questo gruppo ce l’ha e quindi vale la pena di attendere la prossima prova, prevedibilmente più completa anche dal punto di vista musicale, mentre per i testi la via pare quella giusta.

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