NON C’E’ ALCUN “DISORDINE” NELL’ALBUM DI GIANLUCA AMORE

S’intitola “Disordine” ed è il nuovo album di Gianluca Amore. Un album che potremmo considerare il punto di arrivo di un percorso artistico articolato ed impegnativo, fatto di brani inediti e di cover, passato attraverso esibizioni live ed eventi confluiti in un progetto discografico. Gianluca Amore è padovano, ha studiato canto e pianoforte prima di entrare a far parte del coro della sua città, il Summertime Choir con il quale ha calcato importanti palcoscenici. Direttore artistico del coro N.A.M.E. e dell’Associazione Musicale “Coristi per caso” nel 2017 come cantante avvia il percoso di “Disordine”. Dal 2018 è musicoterapista.

L’album è caratterizzato da dieci tracce, perlopiù cantate in inglese e si apre con “I Wanna Sing Forever” che mette subito in risalto la voce forte e sicura di Amore in un brano di buona presa, non troppo originale, per capirci un andamento di stampo apertamnte angloassone. “Senza ragione” ha una buona linea melodica, un testo dal taglio decisamente cantautorale, ottimi arrangiamenti e la voce di Gianluca che si conferma. Fruibile ma fragile “Masochist” segnato da una buona interpretazione che salva solo in parte un brano mediocre. Di tutt’altro spessore è “Cold and Red”, canzone dalle atmosfere intense, toni soft senza però nulla togliere ad un’ottima espressione vocale e altrettanto ottimi arrangiamenti. Un passettino indietro con “Uno due tre”, brano ben strutturato, ma che lascia poco ed ancor meno aggiunge al progetto se non una bella complicità tra voce e pianoforte che danno un tocco di raffinatezza all’insieme.  “Noting Compares 2You/Purple Rain” è uno straordinario omaggio a Prince in cui Gianluca Amore dà forse il meglio di sè con un’interpretazionr strepitosa, ben coadiuvato da una dimensione musicale di primissimo piano. “Riamarmi in un secondo” con la partecipazione di Milo Nanni, mette in luce una bella fusione di voci pur se la canzone non convince del tutto, anche se interpretata con grande trasporto. Intenso e ad ampio respiro è invece “Free me” con la partecipazione di Ogaf Orchestra e N.A.M.E. Choir, insieme per dar vita ad un brano di grande suggestione nel quale la voce di Gianluca si inserisce in una maestosa cornice di suoni e voci.  Ed eccoci a “You (Don_t) Know”, pop anche questo di stile anglosassone che incide poco o nulla e precede “Disordine”, la canzone che dà il titolo all’intero progetto eseguita con grande trasporto, ottimi l’arrangiamento ed il testo a conclusione di una bella galoppata tra le note. Siamo al cospetto di un ottimo album, con un paio di cedimenti fisiologici, ma un risultato complessivo che premia innanzitutto la grande dimestichezza vocale di Gianluca Amore, ma anche la sua capacità di individuare ottimi musicisti con i quali collaborare per mettere insieme un progetto nel quale s’incontrano passione e professionalità.

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