ME, PEK, BARBA E…IL VINOOOO!

Ecco un’idea davvero originale. E’ quella di Me, Pek e Barba,  curiosa e vivacissima formazione che ha inciso un album interamente dedicato al vino ed intitolato, non a caso, “Vincanti”. Si tratta di ben 14 tracce in cui si mescolano voci, suoni, dialetti (il gruppo è emiliano), tradizioni, poesia e la voglia di star bene insieme senza cedere mai alle tentazioni più banali e scontate.

 

 

Un progetto interessante per molti aspetti, a cominciare dall’accuratissimo package che custodisce, oltre al cd, un accuratissimo libretto (booklet se più vi aggrada) che non è solo la raccolta dei testi delle quattordici canzoni, ma è un vero e proprio piccolo prodotto editoriale, con le note introduttive di Andrea Grignaffini, condirettore di “Spirito di Vino” e curatore della guida “I Vini d’Italia” de l’Espresso. A seguire, l’interessante dissertazione di Marino Severini del gruppo folk di origini anconetane The Gang che non esita a definire il vino “una religione”. La devono pensare evidentemente allo stesso modo anche i protagonisti dell’album che in quello stesso libretto si fanno ritrarre uno ad uno, ciascuno con accanto in bella vista una bottiglia del proprio vino preferito. Ma veniamo alle canzoni. Vista la tematica trattata, sarebbe sin troppo facile immaginare una sorta di strampalata compagnia da bar, intenta a sbraitare vecchie ballate da osteria. In realtà, Me, Pek e Barba è una formazione composta da dodici musicisti (due donne) che affiancano alle tradizionali chitarre, basso e batteria, strumenti come il violino, la ghironda, i flauti, la fisarmonica, il banjo ed il bozooki per dare vita ad un insieme ben strutturato e motivato. Ma non solo. Con questa dozzina di curiosi personaggi che sanno fare buona musica e sanno cantare, dando vita ad una sorta di pop-folk ricco di sonorità e sempre ben arrangiato, collabora anche una schiera di  variegati personaggi (c’è anche Omar Pedrini a fare i cori in “Sarà festa -una storia nel bicchiere”) che suonano armonica, mandolini, viole e violoncelli, ma anche che propongono le loro lingue regionali (sarda, friulana, salentina, camuna) in svariati brani che vanno a comporre l’incredibile mosaico di questo cd. Ma non basta. In un brano intitolato “Peronospora” si tratta della terribile malattia che distrugge le vigne; il brano si chiude con una poesia iraniana, “Conosco una donna” di Simin Behbahani, recitata e cantata in persiano da Ala Azadkia, oltre ad un paio di brani liberamente tratti da scritti di altri autori. Forse non è un caso che Me, Pek e Barba è anche un’associazione culturale. Di certo, con l’assemblaggio di una bella esperienza musicale e discografica (iniziata nel 2002) e di tante collaborazioni d’indiscusso prestigio culturale, il risultato finale non poteva che essere di estremo interesse per chi ama la buona musica che in qualche modo ci tiene legati alla terra, per chi ama la letteratura e….naturalmente per chi ama il buon vino.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su pinterest
Pinterest
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *