MARU CON “TOI”: UN PERCORSO TRA INCERTEZZA ED IRONIA

E’ da qualche settimana in circuitazione “Toi”, il nuovo album di Maru (al secolo Maria Barucco, cantautrice siciliana). Nove tracce che giocano molto sulla personalità della giovane artista che per realizzare questo progetto si è avvalsa della collaborazione di Fabio Grande e Pietro Paroletti, che con lei hanno scritto musica e testi. Nove brani semplici che raccontano momenti d’amore, errori, ripensamenti, riflessioni, rammarichi, entusiasmi e pentimenti. Ma anche autoironia e voglia di sorridere.

S’inizia (bene, perchè è forse il pezzo migliore dell’album) con “Free Trial” e subito “arriva” la voce di Maru con quel suo timbro particolare; il brano musicalmente è assai fruibile, arrangiamenti da contratto base. “Elastici” ribadisce le prime sensazioni, la parte testuale si rifà al limguaggio proprio delle più recenti generazioni, strofa e ritornello funzionano. “Coincidenze” è invece un brano che risente di una certa fatica nel decollo, pur se consente di apprezzare ancora neglio la voce di Maru nella sua particolarità. Un tocco melodico in più caratterizza “Sonno contro”, che bada meno alla fruibilità ma scorre piacevolmente. “Quechua” è un altro brano interessante, musicalmente mai troppo elaborato, ben eseguito. “Vostok” e “Ctrl – z” sono canzoncine un po’ fragili, piccoli cedimenti fisiologici, soprattutto nella prima, ma si riprende rapidamente il volo con “Zitta” che ci riporta alla dimensione migliore; in questo brano in qualche modo “arriva” anche un testo che si direbbe più pensato o meno impulsivo, contestualizzato in un insieme gradevole. E si va a chiudere con “Sei di chi” che regala qualche altra sfumatura di colore vocale, anche perchè musicalmente più delicato, con una linea melodica forse meno immediata, ma che chiude degnamente il progetto. Quando dico che tutto ruota intorno a Maru, com’è logico che sia, in questo caso intendo però fare riferimento anche alla particolarità della sua voce, piacevolmente adolescenziale, che rende l’intero percorso più vero. Nulla di epocale in questo “Toi”, ma certamente una manciata di canzoni ed una voce che riescono a rendere l’ascolto più coinvolgente.

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