IOFORTUNATO, “LA GUARIGIONE” PRIMO ALBUM SOLISTA

E’ da poco in circuitazione “La guarigione”, il primo album da solista di iofortunato (al secolo Fabrizio Fortunato, cantautore siciliano che dà vita a questo progetto solista dopo aver fatto parte a lungo di formazioni dell’hinterland palermitano; determinante è l’incontro con Roberto Cammarata che lo aiuta a mettere insieme i brani composti nel lungo periodo del lockdown).

Quello di iofortunato non è un disco facile al primo ascolto; si avvale dell’ausilio dell’elettronica, senza per questo abbandonare gli strumenti tradizionli; ha spesso un’impronta cantautorale classica che cerca di rendere più attuale con effetti e sonorità meno scontate; offre talvolta spunti interessanti che con una certa frequeza annega nella ricerca del nuovo ad ogni costo. Ma passo alla presentazione di queste otto tracce cercando di dare un senso alle mie considerazioni. Si parte con “Rosse di fumo”, canzone vivave che lascia intravvedere potenzialità interessanti laddove la linea melodica si fa più definita. “Pezzo di cuore” risente troppo degli effetti elettronici sino al punto da generare un problema oggi piuttosto diffuso: a tratti la musica d’insieme soverchia la voce sino a travolgeròa. “CNC” non è male, con una bella apertura di pianoforte, ha una buona linearità ed il testo è gradevole offrendo immagini a scansione rapida ma efficaci. Anche in “Cappotto verde” la musica tende diversi agguati alla voce, il brano è un po’ diluito e mi aspettavo un finale meno banale. “La guarigione” dà il titolo all’intero progetto, in sè ha una struttura molto tradizionale non fosse per il profluvio di effetti che ne attualizzano il profilo. In “Amore mio”, non ci siamo, cedimento fisiologico, brano noiosetto che non decolla. Andiamo decisamente meglio con “Giorni maledetti”, canzone più fruibile ed immediata, piacevole anche se non fa sobbalzare dalla sedia, comunqie di taglio cantautorale. E si chiude con “Il mondo dentro”, forse il brano migliore della raccolta, con  un sempre piacevole pinoforte che si affaccia; una canzone….più canzone, per chiudere degnamente questo progetto. Concludendo, iofortunato ha messo insieme otto brani molto pensati trovandosi più volte in mezzo al guado, vale a dire con uno sguardo rivolto alle tentazioni di sperimentazioni più spinte, ma anche con la consapevolezza di voler offrire un podotto che rimane non facile e non sensazionale, ma che ha comunque qualche lampo di talento da sfruttare meglio.

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