INTERVISTA: NOGAROTTO CANTA ELEONORA

E’ stato pubblicato in queste settimane il singolo/video di Igor Nogarotto intitolato “Eleonora sei nornale”. E’ una canzone testimonianza che si rifà ad una tragedia purtroppo vera: Eleonora è un’adolescente che non si piace, come non si piacciono troppe adolescenti che risentono degli effetti mediatici della televisione e della moda. Eleonora vive questo suo non piacersi come un dramma e diventa bulìmica.

La bulimìa la aggredisce piano, la consuma, la vince, la uccide. Eleonora sente l’approssimarsi della fine e scrive una poesia che la mamma decide di affidare ad un autore e compositore, appunto Igor Nogarotto, perchè ne faccia una canzone che possa raggiungere tante altre adolescenti come Eleonora. Una canzone che nel nome di quella ragazzina, possa in qualche modo essere di aiuto e di conforto per tante altre adolescenti che non si piacciono. Un tema delicato, importante. Una testimonianza che Nogarotto ha colto e tradotto in canzone. Lo abbiamo incontrato poco dopo l’uscita del singolo/video, per cercare di comprendere il messaggio di Eleonora e come l’artista lo abbia fatto diventare un messaggio di speranza.
La triste vicenda di Eleonora è purtroppo simile a quella di tante altre ragazzine che sono state divorate dal male di esistere, ma forse ancor più, dai tanti cattivi messaggi che il sistema oggi invia. Si può ancora parlare di colpe della società?
Oggi spesso confondiamo social con società: la società, anche a livello etimologico, deriva da socius ossia ‘socio’ che per definizione deve essere un alleato che ti aiuta a vivere meglio, mentre social significa ‘sociale’ ossia che fa rete, aggrega, ma non per forza in modo propositivo. Il social è il punto di riferimento dei ragazzini che, paradossalmente in solitudine rispetto al significato di quel ‘mondo’, in-seguono modelli comportamentali nocivi. La colpa sì, è della società, delle ultime leve di genitori che hanno permesso questa confusione e scambio di ruoli.
Bulimia ed anoressia sono due drammi per molti aspetti figli di uno stesso malessere: quello di non accettare sé stessi. Che ruolo hanno televisione e moda in questi fortissimi disagi?
Il corpo, la forma, sono divenuti i principali elementi di valutazione e classificazione delle persone, a discapito di intelligenza, ironia, creatività, sostanza. Tutte le pubblicità, che parlino esse di cosmesi, alimentazione, abbigliamento, sono focalizzate su stereotipi di una fisicità che è l’unico prototipo accettabile per essere accettati. La TV impone un modello irraggiungibile per il 99% delle persone (ragazze soprattutto), perché per ottenere quei risultati occorrono disciplina sportiva e l’essere seguiti da un dietologo. La moda spesso offre esempi di ragazze denutrite, con taglia 34-36. I giovani che vogliono assomigliare a quei modelli finiscono “semplicemente” per non mangiare (e per mangiare per poi vomitare), non seguono un programma di allenamento o diete e nel tempo si ammalano.
Una canzone ed un video per lanciare un messaggio e per lasciare una testimonianza,ma è vero che parte del testo è stato composto con le parole scritte dalla stessa Eleonora?
Sì, la strofa è integralmente la poesia scritta da Eleonora nel biglietto d’addio (infatti, pur essendo uomo, canto “Sono stanca…”): ho voluto rispettare la sua opera, testualmente. Nonostante il progetto “Eleonora sei normale” parta da un fatto di cronaca, drammatico, si vuole comunque trasmettere un messaggio di speranza: si può guarire di disturbi alimentari. In primis proprio facendosi aiutare da quella “società” di cui si parlava pocanzi, esternando la propria insoddisfazione esistenziale con genitori o amici, per poi ricorrere all’aiuto dei medici.
E’ molto bello che la madre di questa ragazzina, anziché chiudersi nel proprio dolore, abbia pensato di affidare ad un divulgatore di musica e parole, quindi di emozioni, il senso di questa perdita. E’ stato difficile tradurre in canzone l’ultimo addio?
Il senso del dono che mi fece del testo di Eleonora è stato proprio quello di poter veicolare attraverso il linguaggio emozionale ed universale della musica il messaggio, in modo da sensibilizzare sulla tematica dei DCA, mi disse “Non posso donare gli organi, perché non sono più vitali, ma posso donare queste parole alle persone che soffrono”.  Comporre la canzone è stato difficilissimo. Sentivo il peso della responsabilità nel dover trasmettere in musica un argomento così delicato e nel rendere onore ad Eleonora. Ho composto e scomposto il brano decine di volte. Poi sono arrivato ad un “formato canzone” che mi ha soddisfatto: un semplice giro di 4 accordi in loop SI- SOL RE LA, in cui la musica è contorno e non distrae l’attenzione dal testo, che doveva essere il fulcro di tutto.
Può davvero una canzone arrivare al cuore ed alla mente delle tante altre adolescenti che stanno vivendo la stessa angoscia di Eleonora?
Le centinaia di testimonianze che mi sono arrivate già dopo poche ore dalla pubblicazione del video, molte delle quali recitano “Grazie, ci fai sentire meno soli”, lo confermano. Se parli di certi argomenti in modo accademico è difficile farsi ascoltare. La musica arriva direttamente al cuore, senza filtri.
Ed invece, un messaggio come quello di questa canzone, come dovrebbe essere percepito dalle famiglie di queste ragazze e dalla società?
Come un amplificatore della problematica, di cui si parla troppo poco. Più se ne parla anche mediaticamente, più si accendono i riflettori sui disturbi alimentari, più si trasmette consapevolezza dei rischi che si corrono, più si può attivare anche un’azione di prevenzione, che ad oggi è quasi completamente assente. In generale, il mio messaggio da musicista è quello di spronare a chiedere a noi stessi quali siano davvero i nostri sogni, le nostre aspirazioni, perché se comprendiamo ciò che ci piace ed iniziamo ad impegnarci per realizzare quell’obiettivo, ci sono meno possibilità di incorrere in patologie psicosomatiche: la malattia spesso, prima ancora che del corpo, è nella mente.
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su pinterest
Pinterest
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *