E’ USCITO “CHE POI”, L’EP DI SIMONE FORNASARI

E’ recentemente  entrato in circuitazione “Che poi”, il nuovo Ep del cantautore piacentino Simone Fornasari, frequentatore di alcuni importanti festival riservati alla canzone d’autore, ove riceve svariati riconoscimenti. Questo nuovo lavoro, caratterizzato da cinque tracce e dalla colaborazione artistica con il produttore Giancarlo Boselli, si presenta con un sound pulito, dimensione assolutamente cantautorale, testi complessivamente buoni che non fugano però alcune perplessità.

S’inizia con “Da che parte stare” e con un testo quasi completamente giocato sulla parola “parte” tanto da risultare un divertente gioco affabulatorio che potrebbe divenire un po’ stucchevole, ma fortunatamente Fornasari ha il senso della misura. “Con i piedi per terra” è il brano che fa da apripista al progetto e sul quale è stato realizzato un video; ha una struttura tradizionale ed alla fine risulta discretamente fruibile, anche se non del tutto convincente. Di “Senza riflettere” piace l’idea della seconda voce sullo sfondo che rende interessante un brano un po’ cantilenante in cui il testo porge suggestioni, ma non narrazione. “Fuori” mostra un poco la corda; per intenderci ci si comincia a porre la domanda se questi brani non siano, in fondo, molto simili tra loro e probabilmente l’idea di un Ep e non di un album è più compatibile con quella che pare essere l’ispirazione artistica di Fornasari. E si va a chiudere con “Lunico senso” che invece pare dimensionarsi su di una cifra diversa, ma alla fine scivola via senza lasciare sensazioni di particolare intensità. Questo cantautore, al quale va ascritto il merito di esserlo di definizione e di fatto, avrebbe però bisogno di un colpo d’ala più deciso per lasciare una traccia di sè. Così come appare in questo Ep, propone lavori gradevoli, ma nulla che lo faccia ricordare per una qualche caratteristica specifica della sua musica o del suo modo di proporla. Il video “Con i piedi per terra” che accompagna l’uscita dell’Ep con un singolo, è stato realizzato per la regia di Alessandro Avarucci.

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