IL SIMPATICO RE DELLA TARANTOLA

E’ questo Re della Tarantola (alias Manuel Bonzi), un personaggio che trabocca autoironia, simpatia che si coglie praticamente in tutte le sue canzoni, divertimento (che si intuisce possa scaturire dalla sua dimensione live). Per questo il suo nuovo album, “Scopri come ha fatto il re della tarantola a fare 50.000 euro in una settimana” invoglia all’ascolto e, dal punto di vista dell’humor strappa più di un sorriso.

Anche solo dalla lettura dei titoli delle sue canzoni (“Sono un campione a ballare da seduto”, “Non ho mai avuto il fisico di una volta” e l’evidente invito all’ilarità di “Suono per pagarmi le multe che prendo quando vado in giro a suonare”). Dal punto di vista più strettamente musicale però, di limiti ve ne sono e non sono trascurabili. Intanto la scelta di affidarsi pressochè completamente alla chitarra elettrica come strumento base per tutto l’album. Sin dal primo brano si rileva quello che sarà un difetto pressochè costante: le schitarrate prevaricano spesso la voce e prevaricando la voce compromettono, almeno parzialmente, la comprensione dei testi. La voce di Manuel regge, ma non sempre è convincente e la sensazione che alcune canzoni, strutturalmente, si somiglino troppo, fa capolino più volte. Particolarmente fruibili sono brani come “Mi odio” e “La maglietta di Joe Cocker” ed il grande pregio di questo cd è anche la scelta di registrare brani che solo in un caso superano i tre minuti. Nonostante ciò, almeno un paio di canzoni sono rinunciabili (“Eroina per bambini iperattivi” e “La nostra evoluzione artistica deriva solo dalle sigarette”); il meglio lo ascoltiamo in “Agguati” e “Suono per pagarmi le multe….”. Insomma, che dire, l’album (assolutamente autoprodotto) ed il personaggio ispirano simpatia, l’eccellenza è altra cosa. Ma sono quasi certo che Manuel, così autoironico e guascone, è il primo ad esserne consapevole.

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