IL “MESTIERE” DI VALLONE (PAOLO FARINA)

“Vallone” è l’ultimo progetto del cantautore Paolo Farina. Dieci tracce dedicate, come egli stesso scrive, al grande Raf Vallone, attore di primissimo piano, ma anche calciatore e giornalista. E “Multiversi” è il titolo del cd che racchiude il concetto, come sempre Farina scrive, dei tanti versi scritti per realizzare le canzoni, ma anche di quegli “universi paralleli” che si compenetrano ma non interagiscono tra loro. Chiarite le intenzioni dell’autore di tutti i brani, coadiuvato da ottimi musicisti e dagli arrangiamenti di Lele Battista, dall’ascolto derivano alcune considerazioni che vanno a sintetizzare il contenuto delle tracce.

Paolo Farina è un vecchio marpione della musica, uno che fa il cantautore strizzando l’occhio al pop, uno che gioca talvolta a fare il funambolo delle parole, trovando metriche convincenti laddove altri si perderebbero miseramente, uno che sa benissimo che anche un testo che si regge a malapena può diventare accettabile con un buon arrangiamento. Fatte queste premesse va però anche detto che Farina sa fare bene ciò che sempre più difficilmente è riscontrabile nel mondo cantautorale: racconta delle storie semplici, ma che hanno un inizio ed una fine, quasi come se quelle storie che va a narrare le stessimo leggendo sulle pagine di un libro più che ascoltando. E’ il caso di brani come “Camilla” o “Polo Nord” che sono forse dal punto di vista del testo i brani più riusciti dell’album. Laddove a fare la differenza è la musica sono invece “Non sognare”, una sorta di simpatica ballata country e “Sette anni fa” che s’imparenta spesso con il blues. Oppure “Quando saremo” con i suoi richiami reggae. Non manca poi un richiamo all’attualità sociale nel brano che apre l’album, “Le montagne sono alte”, che propone le tematiche della convivenza interculturale ed etnica. Nell’insieme un cd che merita di essere ascoltato, trascurando forse un paio di brani (“Giulia giura” e “Oltre”), ma apprezzando il “mestiere” di un cantautore che calca da tempo i palcoscenici del mondo “indie” e che per questo riesce a rendere meno percettibile qualche calo di tensione.

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