IL NUOVO ALBUM DI MIRCO MENNA TRA DEDICHE E CANZONI

E’ in circuitazione da alcune settimate “SeStoQui”, il nuovo album del cantautore Mirco Menna, origini siculo-campane, ma residente a Bologna, sua cittè d’adozione.  Dieci tracce, nove delle quali inedite mentre l’ultima è una cover rappresentata da “Canzone per te”, il bellissimo brano di Sergio Endrigo vincitore del Festival di Sanremo del 1968, negli anni in cui ogni canzone in gara godeva di una doppia interpretazione e questo brano fece scoprire il brasiliano Roberto Carlos al pubblico italiano. L’album non sempre è convincente ed è caratterizzato da una rilevante forza musicale che talvolta appare più ineressante e coinvolgente della dimensione vocale.

S’inizia con “Tutto il resto”, brano un po’ in salita, non ottimale come scelta di apertura, con una semicitazione di un brano di Franco Califano che desta qualche perplessità. “Certi pensieri” ha un taglio più cantautorale, la linea melodica non fila come dovrebbe, ma il testo si fa narrante e trova lo spazio di un racconto. Cazone a sfondo socio-politco è “In fondo in fondo” che meriterebbe però una interpretazione più convincente, forse con più rabbia o più sarcasmo. “L’emergenza” è uno dei pezzi meno convincenti, con una linea melodica incerta. “Canzone per Carla” è un brano dedicato alla memoria di Carla Nespolo, la prima donna presidente dell’Anpi, ma mi trovo un po’ spiazzato laddove si canta “…terremo a mente che il fascismo non è roba a museo e nemmeno lo è Resistenza…”, che mai vorrà dire? E approdo a “Primo bacio”, molto bene gli arrangiamenti ed è qui che sorge quella riflessione sulla forza musicale di cui scrivevo poco sopra , che va oltre il testo che comunque disegna sensazioni. Buono l’andamento di “Falena”, canzone agile e gradevole ed è un buon pezzo anzi, forse il migliore, “Ti prometto”, anche questo musicalmente importante nell’econonia del progetto; il brano è fruibile e si affaccia l’ipotesi di un “mordente” maggiore in dimensione live (e del resto questo disco avrebbe dovuto essere un live, non si fosse messa di traverso la pandemia con tutte le limitazioni che ci ha imposto). “E parla” ha un buon testo ed un buon andamento, quindi scorre abbastanza piacevolmente e si fa molto apprezzare una vivace fisarmonica. Ed eccoci al capolinea con “Canzone per te”, dedicata alla memoria di Gianni Mura ed eseguita nel rispetto dell’originale in una versione più simile a quella a suo tempo proposta di Roberto Carlos che non pensando a quella dell’autore, Endrigo. Quello di Mirco Menna è un lavoro nell’insieme positvo, anche se con qualche chiaroscuro dovuto in parte agli affanni delle linee melodiche di alcuni brani ed in parte alle interpretazioni dello stesso Menna che mi piacerebbero più “vissute”, più intense. Un plauso senza riserve invece per questi arrangiaenti “di gruppo” come viene definito il coinvolgimento di tutti i musicisti che hanno partecipato al progetto, una band collaudata con individualità spiccate ed interessanti.

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