I CORNOLTIS SPERANDO CHE SIA UNO SCHERZO

E’ difficile recensire un cd come quello dei Cornoltis, “Qlandia”, otto tracce di una band che viene presentata come un “caso” rock e punk nazionale con un repertorio ironico che raccoglierebbe consensi unanimi. Tutto può essere in un panorama musicale ove tutto diventa musica, al cospetto di platee che la musica non l’ascoltano e dove in fondo basta farsi ubriacare da ritmi forsennati che spesso degenerano in puro frastuono. Ma tant’è.

Se dobbiamo considerare questo cd come una goliardata allora ci stiamo anche noi, ci facciamo su un mezzo sorriso (non si può dire che faccia ridere), sventoliamo un po’ le orecchie al ritmo, più o meno sempre uguale, delle canzoncine proposte e fingiamo di non cogliere frasi e testi che più che di gogliardìa sanno di caserma e non delle migliori. Ma se vogliamo annoverare questo album tra i prodotti musicali con i quali solitamente ci raccordiamo, allora non possiamo fare a meno di sentirci un poco presi per i fondelli. Titoli come “Usi e abitudini delle torte salate dal XIII secolo D.C. ad oggi” o “Feci difficili” o “Se non scopiamo con questa…” già motiverebbero l’andare oltre. Non per pudicizie o per bacchettoneria, ma perché la canzone è una cosa seria, o dovrebbe esserlo, la discografia è una cosa seria, anche se fa sempre più fatica ad esserlo, chi si occupa professionalmente di musica e canzoni dovrebbe avere la serietà di rispettare le canzoni e i dischi. Ma per farlo, quando ci si imbatte in testi del tipo: “…la tua torta è una merda/ il retrogusto sa di culo e di tartufo…” oppure “…al mare lei ti ha incontrato/ poi avete chiavato/ tu volevi il didietro/ invece poi è nato Pietro…” o ancora “…non cago più/ da tre settimane/ devo tanto andare al bagno now/ oggi feci difficili…” l’unica soluzione percorribile sarebbe ignorarli e buttare il cd che li contiene. Ma poiché la pubblicazione di un album (come di un libro o di un articolo) presuppone una esposizione pubblica che dovrebbe passare, nel caso di dischi e libri, anche attraverso le recensioni, allora non si può fare altro che evidenziare come prodotti come “Qlandia” di questi misconosciuti Cornoltis, con la musica e la canzone non hanno nulla a che vedere. E sarebbe bene non avessero nulla da spartire neppure con la discografia. Naturalmente pubblichiamo anche il video di uno brani lasciando il giudizio a chi ascolterà. Il non farlo sarebbe un atto censorio nel quale comunque non ci riconosceremmo.

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