GLI ELLE CON “VOLUME II”, NOVE TRACCE DI MUSICA NON OMOLOGATA

E’ da pochi giorni in circuitazione “Volume II” degli Elle. Si tratta di un progetto artistico che coinvolge Marco Calderano (batteria, synth), Miriam Fornari (voce, synth) e Danilo Ramon Giannini (voce, synth). Sono insieme dal 2020, cioè dall’inizio della pandemia e proprio da lì nasce il denominatore comune della loro musica che passando attraverso l’ascolto di svariati artisti di generi diversi, prende corpo andando quasi a configurarsi come una sorta di contrapposizione ai momenti bui e tesi di quel periodo.

Ne scaturusce questo album, molto semplicemente intitolato “Volume Ii”, che contiene nove tracce e sul quale va subito detto che non è consigliato a chi è dedito all’ascolto di musica convenzionale, a chi è appassionato di musica contemporanea attraverso le più comuni espressioni del rap, del trap, dell’hip hop e quant’altro, a chi dalla musica si aspetta un’ubriacatura di suoni e voci capaci di allontanare i fantasmi del presente. Questo è un album che crea un’atmosfera e che va ascoltato con giusta predisposizione d’animo, con tranquillità, perchè è proprio la tranquillità lo stato d’animo che più di altri ispira. Ce lo dice, sin dalle prime note, “Roofs”, il brano che apre questo percorso d’ascolto, un brano ben strutturato musicalmente, pacato nella voce, con una sua eleganza. Su queste basi si articola il lavoro, che regala attimi e sensazioni da cogliere al volo, come il bell’intreccio di voci in “Landslide”, voci che paiono quasi sperse, tanto sono poco supportate dalla musica, ma che proprio per questo incuriosiscono; oppure “Mother”, interessante negli arrangiamenti pur se con una linea melodica non troppo definita. Oppure il delizioso pianoforte di “Foolish” che colpise per quel motivo quasi da esercizio scolastico, ma anche il brano nell’insieme che piace a chi non si aspetta linee melodiche scontate. Certo, vi sono anche canzoni meno riuscite, come “We shoold surviver” che cede un po’ il passo alla noia o “Sailing roads”, un po’ meglio nella sua dimensione estremamente soft, ma che fatica a decollare. Come altre volte ho avuto modo di rilevare, forse poteva bastare un Ep, ma ciò nulla toglie alla piacevolezza d’insieme di questo lavoro ben confezionato che non ha nulla di sorprendente, se non la cosa più importante, cioè la non omologazione con le produzioni dilaganti il che, se me lo permettete, è già di per sè un valore aggiunto.

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