Da pochi giorni è in circuitazione “Endless night”, il nuovo Ep del compositore e produttore del Cilento Silvan7 il cui vero nome è Silvano Caputo. Il progetto, caratterizzato da sei tracce, è stato realizzato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale che conferma il percorso di soperimentatore che ha sempre scandito la carriera di Silvan7 che non ha mai esitato ad abbinare le nuove tecnologie alla musica.
Personalmente guardo con molta diffidenza alle tecnologie che da qualche anno stanno invadendo il comparto musicale; penso, per esempio, all’autotune che sta facendo diventare cantanti personaggi che solo pochi anni or sono non avrebbero neppure potuto accostarsi ad un microfono. Sull’intelligenza artificiale ed il suo utilizzo nella musica, sono ancora più scettico ma, fatte queste doverose premesse, che ritenevo giusto trasmettere al lettore, mi affido alla corrente di pensiero di chi sostiene che, alla fine, quel che conta è il risultato e con questo luogo comune mi accingo all’ascolto. Il primo brano, mi convince a proseguire sino alla fine perchè, sostanzialmente, funziona. Insomma, la voce di Silvan7 è piuttosto monocorde, ma piacevole e la cornice musicale nella quale, più che accostata è immersa, pur se freddina e un po’ metallica, ci sta. Il risultato finale è una raccolta di brani che si somigliano (fatta eccezione per quello di chiusura per il quale è stata prevista qualche variazione sul tema) ma non escludono la piacevolezza del lavoro. Intendiamoci, qui non siamo al cospetto di brani narranti in stile cantautorale, Silvan7 canta in inglese e fa anche della sua voce uno strumento immaginario. Ne scaturisce un Ep per certi aspetti rilassante, che consiglierei a chi viaggia in auto come sottofondo, anche riascoltabile più volte, sulla corsia di un’autostrada; oppure, a basso volume, sorseggiando un buon vino al cospetto di un pacifico paesaggio di campagna. Gli artifici tecnologici, ovviamente, non mi consentono di andare oltre e, del resto, in un contesto complessivamente gradevole, non vi ho trovato nessuna particolare eccellenza. Sarebbe interessante riascoltare queste stesse canzoni eseguite con strumenti tradizionali, quella si che sarebbe una bella sfida tra diversi modi di pensare alla musica e tra uno sguardo sul passato ed uno sul futuro.