E’ BELLO SALIRE SULLA GIOSTRA SENZA TEMPO DI KËRKIM

E’ un album assolutamente sorprendente questo “La giostra” del gruppo pugliese Kërkim che in otto tracce, solo alcune inedite, ma tutte godibilissime, mette in scena un luna park musicale con le sonorità del mondo. Un singolare percorso che si avvale anche della collaborazione di altri artisti, riuniti per l’occasione e che riesce a creare atmosfere, ora gioiose ora malinconiche, con una insolita  varietà di suoni.

S’inizia con “La giostra”, appunto, con un’introduzione narrata sulle note di un valzer poi… spazio alla musica più festosa, quella che si addice ad una giostra, con atmosfere balcaniche conferite da una tromba, arie vagamente jazz di un sax, come un tourbillon che chiude poi ancora sulle note del valzer. “Zapievala”, che suggerisce ambientazioni orientali e crea atmosfere remote, non impedendo però mai di apprezzare potezialità strumentali davvero notevoli. “Tutti frutti”, che potrebbe erroneamente fare pensare al classicissimo del rock’n’roll, ma non è così, l’atmosfera è ancora vagamente balcanica prima di fare un salto che ci porta tra le percussioni di ispirazione afro di “Tu che parti”, una canzone che parla di migranti, di quelli che non ce la fanno a ritrovare la forza di tornare a casa senza la gratificazione di una vita migliore. E poi, “Tre tzigani” che ci offre un ritmo festoso, che ci fa pensare a feste all’aperto, senza mai allontanarci da quell’immaginario luna park di un tempo passato nel quale siamo immersi sin dall’ascolto del primo brano. “Lulle Lu” è una sorta di ninna-nanna che si apre con estrema dolcezza per poi divenire coinvolgente e poi travolgente nella cornice di un canto di voci femminili molto intenso. “Ballata a ritmo lento” è un vivace brano solo strumentale mentre “More socol pie” nelle prime battute desta qualche perplessità, prima di lasciare spazio alla distesa di un canto appassionato; e si va a chiudere con “Lo zoppo gioioso” che sembra strizzare l’occhio ad un free jazz un po’ arruffato e forse un po’ meno coinvolgente delle altre tracce. Siamo comunque al cospetto di un progetto che coniuga la musica con la ricerca e che offre atmosfere e spaccati di vita che disegnano ambiti lontani e diversi. Ma questo viaggio tra le giostre del mondo lascia alla fine un filo di malinconia simile a quello che resta quando, allontamandoci dal luna park, percepiamo ancora le note che diffondono, una ad una, le giostre. Artisticamente “La giostra” è un progetto affascinante perchè rilascia atmosfere che assumono i contorni di un volo onirico senza tempo. Sensazione resa possibile dalla completezza e dalla forza di suoni e voci che s’intrecciano tra le bellezze e le brutture del mondo.

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