DUO YLIUM, FREDDEZZA ELETTRONICA

Cimentarsi nella musica elettronica è una decisione coraggiosa. Parrebbe infatti piuttosto semplice mettere insieme un po’ di suoni campionati e ripetuti, sino a raggiungere interessanti collage musicali. Trattasi invece di materia di complessa gestione. Non è affatto agevole creare vere emozioni con suoni “finti”, freddi, sintetici.

Ci vuole cuore, intuito, maestria tecnica, ed una dose extra di quel non so che di passione e trasporto emotvo che, utilizzando strumentazioni più “calde” e tradizionali, risulterebbe più facile infondere nella musica, e quindi trasmettere. E’ una difficile alchimia che riesce a pochissimi. Che infatti sono nomi di peso nell’ambiente: Trentemoller, o Massive Attack, per citarne solo un paio. Perciò onore al merito del duo veneziano Ylium, che con diligenza ed impegno si misura con questo genere solo apparentemente elementare. Prevedibilmente, fallendo. La loro uscita cd “Empire of Light” si risolve purtroppo in un insieme di suoni ripetitivi, copia-incollati, di una freddezza agghiacciante e di un’incomunicabilità autistica. Il tentativo di trasmettere qualcosa c’è e si indovina, ma purtroppo non riesce, non passa. Si alternano le “classiche” sonorità artificiali (i “bip bip bip” da apparecchiatura elettronica insieme a tutto il repertorio sonoro da macchinario più o meno futuribile) ad inserti cantati, con voci acerbe, taluni in modo piuttosto incerto (volutamente o no?) come in “The sequence” e “Mindout/Flux”, o con l’esecuzione di nenie ripetitive, quasi dei mantra su sfondo digitale (“House of clouds”). Il risultato non è entusiasmante. Una sequela di pezzi piuttosto ingessati e plasticosi, che evocano tristezza e noia, quando non sincera irritazione. Lode all’intenzione ma… meglio affinare tecnica e capacità comunicative, e fare un altro tentativo. Per ascoltare https://soundcloud.com/ylium

 

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