DUBIOZA KOLEKTIV: IL NUOVO ALBUM E’ “#FAKENEWS”

Personalmente non amo chi mischia la politica con la musica ed ancor meno chi usa la musica per fare propaganda politica. Per questo non nego le molte perplessità che mi hanno colto allorquando mi sono ritrovato ad ascoltare il nuovo album del Dubioza Kolektiv, band bosniaca attiva sin dal 2003 e protagonista di svariati festival in tutt’Europa.

“#fakenews” è il titolo dell’ultimo progetto della band, caratterizzato da nove tracce percorse da incursioni musicali che vanno dal rock al punk, dal reggaeton sino ai ritmi balcanici. E s’inizia con il botto, considerando che in “Cross the Line” compare la partecipazione di Manu Chao, che è solo la prima di diverse altre partecipazioni che costellano l’album; il brano affronta il delicato tema dei migranti costretti a costanti fughe dalle loro terre e dalle guerre. Ma le tematiche contenute nei testi del gruppo, pressochè tutti in lingua inglese, si ampliano e  parlano ed irridono il dilagare delle fake news nei social, definiti un meccanismo”acchiappaclic”; parlamo di marijuana escludendo che possa essere l’anticamera all’accesso di droghe pesanti (nel brano “Hoy marijuna” con la partecipazione di Los de Abajo); dissertano, minimizzandole, sulle ipotesi dell’intelligenza artificiale, da più parti indicata come la minaccia imminente per il nostro lavoro e la realtà più ingombrante del nostro furuto (con il brano “Take my Job Away” con la partecipazione di Robby Megabyte, il primo robot dall’aspetto umano nel contesto musicale) e si soffermano anche  sull’avidità politica che in combinazione con i cambiamenti climatici potrebbe invece rendere davvero invivibile il nostro pianeta in tempi non troppo remoti. Insomma, lo sguardo della band è rivolto a 360 gradi, con lo stesso irriverente e ruvido sarcasmo. I brani sono musicalmente molto coinvolgenti, al di là di quelle che possono essere le convinzioni politiche di ciascuno, va però riconosciuta la capacità di fare musica che “arriva”, immediata, diretta, senza fronzoli. Il disco, pubblicato per l’etichetta Menart, è disponibile gratuitamente in rete, come nella tradizione del Dubioza Kolektiv; il loro calendario è ricco di live in tutt’Europa (coronavirus permettendo).

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