DANIELA D’ANGELO ED IL DIFFICILE PERCORSO DI “PETRICORE”

S’intitola “Petricore” ed è l’album della cantautrice Daniela D’Angelo, esponente della band Distinto dal 2012 al 2017, nel 2019 inizia il suo percorso da solista con alle spalle una robusta esperienza live ed in studio. Quello di cui mi accingo a parlare è dunque il suo primo album che racchiude otto tracce quasi tutte abbastanza complicate.

Capiamoci. L’aver scelto consapevolmente un percorso musicale che non pone tra le prime priorità quella di scrivere canzoni d’impatto immediato, è una scelta coraggiosa che contribuisce a meglio definire la cifra artistica della cantautrice. Daniela non gioca quella carta, come non gioca neppure quella di una vocalità particolarmente esplosiva, anzi, la sua estensione è piuttosto limitata e laddove ne servirebbe un pizzico in più ben sopperisce con il mestiere. Le tracce sono otto, testualmente poco narranti, ma intrise di sensazioni, di stati d’animo, di intuizioni, mai di banalità. Come non è mai banale la scelta di arrangiamenti e sonorità che talvolta possono destare qualche perplessità, ma seguono un percorso che non produce quasi mai nulla di scontato. Vado a caso secondo un mio ordine di ascolto. “Esercitazioni” è una canzone che dura meno di due minuti, poco più che sussurrata con tanta chitarra acustica, ma l’insieme e piacevole. Di maggiore ampiezza musicale è “Questo cuore” che inciampa un poco nelle battute finali. Musicalmente dinamico è invece “Suppergiù”, fors’anche troppo tanto che la voce di Daniela risulta un po’ avvolta da sonorità forse troppo intense. “Biscotti e sigarette” offre una vocalità più percettibile e convincente, la linea melodica è un po’ modesta, ma alla fine non è poi così male. Decisamente neglio “Butto giù” che “arriva” in modo più diretto, tenta di entrare nella testa di chi ascolta e ci riesce nonostante l’arrangiamento sia un po’ bizzarro. “L’idea” è un brano decisamente difficile, ma è musicalmente interessante e rivela una sua originalità. In “Alibi” l’atmosfera si fa quasi magica, siamo alle soglie di un ermetismo testuale piuttosto accentuato e certe sonorità paiono, a tratti, elementi a sè stanti. “Il modo giusto” è un brano interessante sia vocalmente sia testualmente ed il video che lo accompagna è un poco il riflesso del tormento interiore che attraversa l’intero progetto e “Vuoto che cammina con me” è la conferma  della ricerca di un qualcosa che sappia andare oltre l’immediatezza. Nell’insieme l’album è interessante, rappresenta un qualcosa di nuovo e di diverso, Daniela D’Angelo ha la dimestichezza e la disinvoltura necessarie per sostenerlo. Non credo otterrà mai il disco d’oro o di platino, ma si colloca con un’originalità propria tra tante proposte omologate e ripetitive.

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