IL CUORE DI FRANCESCON, PIU’ NAIF CHE NERO

“Cuore Nero” è il titolo del cd di recente uscita, seconda pubblicazione del gruppo veneto Massimo Francescon Band. A dire il vero, non si vede proprio nulla di “nero” nelle atmosfere di questo lavoro. Vi si respira anzi un’aria ingenua e naïf, sino a risultare quasi infantile nella sua estrema semplificazione.

 

 

A partire dai giri armonici, che non riservano mai alcuna sorpresa nella loro assoluta prevedibilità quasi circolare, per continuare coi testi che – sia che abbiano contenuti di riflessione personale, sia che vogliano cimentarsi con politica e sociale – non si sollevano dall’espressione di una serie di concetti e di frasi che sanno tanto di già sentito. Su un tappeto musicale pop-rock molto soft, che soffre di un certo abuso di effetti riverberati, si snoda così una serie di brani che proprio non riescono ad “entrare”, né a prendere il volo. Non male a tratti le intuizioni di alcuni testi (Babi, Il Conformista) che però sprofondan, perdendo mordente nel noioso… conformismo della parte musicale. L’interpretazione inoltre soffre parecchio di una dizione, ahinoi, percettibilmente dialettale, con certe vocali spalancate che sanno di balera di provincia. Insomma, no, proprio non ci siamo. La strada da percorrere per ottenere dei risultati convincenti qui è assai lunga ed impervia.

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