CON “SÜDEN II” PIPPO POLLINA & C. FANNO BINGO

E’ questo “Süden II” (il primo risale al 2012) un interessantissimo album che scaturisce dall’incontro tra Pippo Pollina, apprezzatissimo cantautore italiano da tempo emigrato in Svizzera, ove ha raccolto ampi consensi, e due musicisti tedeschi: Werner Schmidbauer e Martin Kãlberer. Si tratta di quindici tracce quasi tutte cantate in parte in lingua italiana ed in pare in lingua tedesca, a prescindere dai titoli dei singoli brani, anche questi giocati tra lingua italiana e tedesca.

L’album, in circolazione già da qualche mese, sta suscitando molto interesse, come rivelano anche le esibizioni live del trio, sempre molto seguite nella fascia austroelvetica di lingua tedesca. Accanto ai tre protagonisti di questo progetto, compare una piccola truppa di musicisti che con i loro interventi hanno inpreziosito l’album anche in virtù di arrangiamenti straordinariamente efficaci. Pollina e i suoi amici passano da un pop non troppo impegnativo a brani di cantautorato di prima fascia mettendo in evidenza una vena creativa ed interpretativa di prim’ordine. E nella dimensione più propriamente cantautorale ci si imbatte già nella quarta traccia intitolata “Le città dei bianchi” (che alla fine risulterà una delle canzoni migliori dell’intero cd) caratterizzata da un testo molto intenso supportato da un corredo musicale assolutamente adeguato ed ottimamente strutturato. Altrettanto potremmo dire per “Io e te”, brano caratterizzato da una grande apertura musicale e che in più parti ci ricorda il miglior Franco Battiato, quello più ispirato e di più ampio coinvolgimento strumentale. Molto interessante poi “But the Again”, brano nel quale compare la voce limpida e sicura di Madlaina Pollini, sino a incontrare la voce del padre dando vita ad un bellissimo duetto. Affascinante il suono dell’hag in “Gubaldoria”, uno strumento nato in Svizzera e che quindi non poteva mancare in questo lavoro (lo suona Martin Kãlberer) per un brano strumentale (l’unico dell’album) che pone in risalto anche il bellissimo pianoforte di Pollina. Altro brano a respiro cantautorale è “Vita d’artista”, anche in questo caso corroborato da ottimi arrangiamenti per approdare poi a “Tra Terra e il Cielo” con notevolissime incursioni di sax a dimostrare come in questo progetto, anche laddove il brano in sé può non risultare tra i più felici (e ve ne sono almeno un paio), dal punto di vista prettamente musicale non vi sono cedimenti e anzi ci si trova comunque sempre al cospetto di buona musica, talvolta anche per merito di individualità assolutamente interessanti. Ultimo brano tra i più rilevanti è “Per sempre se lo vuoi”, bella canzone, ottimo testo, con una prorompente prova corale e deliziose seppur fugaci apparizioni di una fisarmonica. Non si può che dire bene di un lavoro pensato e realizzato con grande determinazione, in buona parte ottimamente fruibile, che ha messo insieme professionalità consolidate e che, anche in dimensione live, sta mantenendo le promesse garantite dal semplice ascolto. Molto ricercato nella sua raffonatezza anche il package il tutto per il marchio discografico Jazzhaus records.

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