CON QUALI CRITERI DIAMO SPAZIO AGLI ARTISTI? ECCOLI

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Qualcuno ha chiesto con quali criteri la nostra rivista scelga a chi dare spazio con annunci e recensioni, a fronte delle innumerevoli proposte che ogni settimana gli uffici stampa di centinaia di artisti inviano alla nostra redazione. Fermo restando che una selezione si rende comunque necessaria poichè sarebbe materialmente impossibile dare spazio a tutti, i criteri si basano semplicemente su quei requisiti di qualità che ci fanno ritenere determinate proposte più interessanti di altre. Ovviamente, come sempre quando si esprimono giudizi su qualsivoglia espressione artistica, prevale la soggettività e nessuno può escludere che ciò che la nostra redazione ritiene non prioritario, altri potrebbero invece considerare d’interesse assoluto. Intanto guardiamo ad artisti emergenti di area indipendente e non alle produzioni delle major che seguono altri percorsi promozionali. La nostra esperienza e la nostra conoscenza si basano su di un lungo percorso di ascolto e su esperienze dirette come è stato, per 22 edizioni, l’allestimento di Biella Festival Autori e Cantautori che ha visto sfilare sul nostro palcoscenico centinaia di artisti provenienti da tutt’Italia e dall’estero. Dunque la canzone d’autore, pur con la consapevolezza che oggi il concetto di cantautorato si è molto dilatato, talvolta anche in modo inappropriato. Non prendiamo invece in considerazione il rap, per quanto continui a rappresentare un genere che pur se in declino, in Italia continua ad avere molti giovanissimi estimatori.  Con tutto il rispetto, non lo consideriamo musica. Guardiamo con attenzione alla sperimentazione quando questa produce lavori di ricerca interessanti. Guardiamo con altrettanta attenzione al recupero ed alla salvaguardia della musica popolare. Cerchiamo, in termini più ampi, tutto ciò che possa ancora definirsi “canzone”, senza trascurare il rock, quando non si limita a frastuoni indecifrabili. Ascoltiamo volentieri la musica elettronica se proposta con criteri che non siano solo quelli di improbabili sensazionalismi. Mettiamo al bando chi la musica la vuole usare per farne uno strumento partitico o di irrispettose allocuzioni nei confronti di qualsivoglia credo religioso. Non parliamo di musica jazz semplicemente perchè non riteniamo di avere le competenze idonee per scriverne. Ma, prima di ogni altra cosa, assicuriamo l’ascolto di tutto ciò che riceviamo, senza preclusioni o pregiudizi ed anche chi non viene accontentato con un annuncio o una recensione potrà comunque sapere di essere stato ascoltato. In un tempo in cui molte altre riviste musicali fanno il copia/incolla dei comunicati degli uffici stampa, non ci pare poco.

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