CON “DOMENICA” IL MINIMALISMO DI UNA BELLA VOCE

In un contesto musicale che sempre più insegue le iperproduzioni, le alte tecnologie, gli studi di registrazione più sofisticati e l’ausilio di rigorosissimi ingegneri del suono questo Ep di Marta (al secolo Marta Guidoboni) intitolato “Domenica”, caratterizzato da quattro tracce che più semplici non potrebbero essere, acquista un valore tutto particolare. Intanto perché è la dimostrazione che si può mettere in luce il proprio talento senza effetti speciali e poi perché sottintende che un punto di partenza è tale nella misura in cui si ha l’umiltà sufficiente per non volere andare oltre i propri mezzi.

Il primo brano è quello che dà il titolo al progetto, “Domenica”, dal quale emerge immediatamente l’assoluta essenzialità di un arrangiamento che è ridotto ad un accompagnamento assai misurato; non c’è (e non la troveremo neppure nei brani successivi) una voce spiegata, ma c’è invece un modo di cantare garbato, senza fronzoli, gradevole. Di “Come te” è stato realizzato anche il video che proponiamo ed anche nelle immagini il progetto non snatura le proprie caratteristiche di assoluta semplicità per un brano che sa porre la giusta attenzione anche al testo, senza la pretesa di lanciare messaggi subliminali. In “La festa” la strumentazione cambia, ma non l’essenzialità del prodotto-canzone né la voce flebile ma determinata di Marta, che non tradisce mai un’impronta jazz che si fa via via più marcata, sino a “Sfogo”, l’ultimo brano del poker, essenziale come gli altri ma qui la voce conferma la non casualità di un certo modo di pensare al canto e rivela una personalità maggiore. E’ quello di Marta un progettino piacevole che vola via con leggerezza e ci lascia la gradevole sensazione di arie musicali che comunque “arrivano” e di un timbro vocale che rimane. Tutto ciò potrebbe essere ampiamente sufficiente per un buon unplugged, lo è meno se si pensa ad una dimensione professionale di uno studio di registrazione che certamente potrebbe valorizzare ancor più il lavoro di Marta. La sensazione è però quella di un’ottima voce, ben modulata e di una cantautrice coraggiosa che non ha paura del minimalismo perché sa di valere.

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