COANDA, “LE VITE ALTROVE”, UN DEBUTTO CONVINCENTE

Ci sono album nella stotia della musica che hanno avuto successo grazie ad un solo brano contenuto tra le tracce dell’intero disco. “Le vite altrove”, progetto discografico che segna il debutto di Coanda, di brani eccellenti ne ha almeno due, accanto ad una manciata di canzoni dignitose ed un paio di pezzi non troppo riusciti.

Coanda è un progetto che nasce dall’incontro tra Marcello Colaninno, che compone le musiche, suona la chitarra e interpreta i brani e Toni  Dedda, anche lui dedito alla composizione delle musiche, entramni baresi ai quali si aggrega il napoletano Cosimo Lamanna, poeta ed autore dei testi. E’ un buon connubio perchè tutte le tracce dell’album, sia quelle dei brani migliori sia quelle meno coinvolhenti, rivelano comunque dimensioni testuali interessanti e spesso narranti ed arrangiamenti accurati, il che va  a vantaggio della qualità complessiva del prodotto. Al lavoro del terzetto si aggiunge la collaborazione di Mara Venuto per i testi di “Immaginare un amore” e “Talea”. Il taglio dell’intero progetto è apertamente cantautorale nel senso pià ampio del termine e la voce di Colaninno riesce a dare sfumature diverse ad ogni brano, pur senza disporre di una “tavolozza” particolarmente ampia. I brani che, come dicevo, valgono da soli l’intero album sono “Le vite altrove”, che dà il titolo all’intero lavoro e  “Immginare un amore”. Nel primo caso, si tratta di una canzone che esprime il meglio nella musica grazie ad un arrangiamento davvero notevole, il testo è bello e ben interpretato e ad un brano già di per sè molto interessante si aggiunge il recitato in lingua spagnola di Marina Martinez Pérsico che si rifà ad una traccia della poesia “Invalida en el desierto de mi deseo de vos”; davvero molto intenso. Non meno coinvolgente è “Immaginare un amore” che mette in luce le qualità interpretative di Colaninno, l’intensiyà del testo e l’immncabile ottimo arrangiamento per un brano che si raccomta in un’atmosfera di delicata malinconia. Di questo brano + stato realizzato anche il video che ha anticipato l’uscita dell’album; si tratta di un lavoro di animazione realizzato dal fumettista tarantino Leocifero su sceneggiatura del giornalista Stefano Maria Bianchi. Il disco ha come denominatore comune l’incontro in tutte le sue forme, voluto dal destino, cercato, perduto, ricordato ma sempre momento di scambio di scampoli di vita.  Album sconsigliato a chi usa la musica come sfondo per lo sballo, ma consigliatissimo a chi ha ancora il desiderio di ascoltare passaggi musicali interessanti e testi non banali.

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