CLAUDIA SACCO E LA FRESCHEZZA DELLE SUE “RADICI”

“Radici” è il titolo del primo album di Claudia Sacco, diciassettenne bergamasca in odore di maturità (frequenta in quinto anno del Liceo Musicale dove studia canto e pianoforte). In realtà il suo approccio con la musica è iniziato prestissimo con le prime lezioni di canto a soli 4 anni ed a 12 anni già tra le fila del Coro Voci Bianche Gli Armonici di Bergamo.

Partecipa con successo a svariati contest e tra il 2021 ed il 2022 pubblica cinque singoli ed altri ne usciranno nei mesi successivi, sino ad approdare a questo progetto decisamente più impegnativo con la registrazione di dieci tracce. Personalmente, vista anche la giovanissima età di Claudia, credo sarebbe stato sufficiente un Ep contenente cinque o sei brani, considerando anche che alcune delle canzoni inserite in “Radici” appaiono un po’ fragili, pur se tutti i brani sono mediamente di buona fruibilità grazie alla loro immediatezza. La voce di Claudia è interessante e rivela un talento, sia pure acerbo, che sembra destinato ad assumere contorni sempre più definiti. Indubbiamente la ragazza ha personalità, considerata anche la dimestichezza con la quale ha affrontato la realizzazione di questo progetto tutto in dimensione acustica, con chitarra e pianoforte unici reali supporti alla sua voce. Alcune canzoni sono di piacevole ascolto anche perchè racchiudono tutto quell’afflato adolescenziale che ne determina la freschezza con talune venature di preziosa ingenuità. Va un poco rivista una certa tendenza ad affastellare i testi di parole rendendo a tratti ardua (o se vogliamo ardita) la metrica. Nei contenuti le tematiche sono quelle proprie dell’età di Claudia, ma vi sono brani che già acquisiscono una loro autorevolezza narrativa. “Male sano”, “La scheggia più forte”, “Sola con me” e “Lividi” sono a mio avviso i pezzi più riusciti, ma ciò che è davvero interessante in tutto questo lavoro è la proiezione di ciò che potenzialmente potrebbe essere, partendo da queste basi che aprono promettenti prospettive. Per ora credo che molte coetanee di Claudia si riconosceranno nelle sue canzoni e la comunicazione empatica in un contesto cantautorale è già, di per sè, un requisito importante.

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