CINZIA MAI, LA SEMPLICITA’ CHE “PAGA”

Chi ama il metal aggressivo, il rock ruvido o la canzone d’autore intrisa di cervellotiche escursioni mentali faticherà a riconoscersi nel lavoro di Cinzia Mai, una cantautrice per molti versi sorprendente che con il suo album, “Parla”, offre una decina di tracce che meritano qualche riflessione. Dopo l’ascolto del primo brano, appunto “Parla”, che dà il titolo all’album ed al successivo “Lacrime di marmellata”, forse un po’ superficialmente si sarebbe tentati di liquidare con un paio di frasi di circostanza una dimensione artistica apparentemente futile e di scarso spessore.

 

In realtà, volendo ascoltare i brani uno dopo l’altro con quella dedizione all’ascolto della quale facciamo sempre più difetto, si giunge a scoprire e ad apprezzare, via via, un prodotto che assume i contorni di un’originalità inconsueta, a tratti un po’ vintage. Questo album è fatto di tante cose semplici, ma tutte collocate al posto giusto e, soprattutto, senza mai perdere di vista una cifra qualitativa tutt’altro che trascurabile. “Cado” è forse il brano in cui, più di altri, Cinzia Mai dimostra di saper cantare; la sua è una voce limpida, che non deve cercare iperboli, ma che sa indifferentemente risultare scanzonata (come nel brano di apertura) o ponderosa come in un paio di altre circostanze che diremo. “Basterà” è il brano che pone in risalto quella ricercatezza nei testi che forse era rimasta un po’ incerta in altri brani (“Non ho un vaso dove mettere i pensieri ed affogarli uno ad uno” non è male come immagine) e “Allo specchio” definisce un tratto artistico più marcato della cantautrice ponendo in risalto una interessante dimensione interpretativa. “Ti porterò lontano” appartiene a quella quota fisiologica di canzoni poco riuscite, presenti in quasi tutti i cd, ma “Piedi” ritrova toni più felici ed una pienezza musicale più convinta e ci accompagna verso il brano in assoluto più bello dell’album: “La strada”, esempio di come quando l’eleganza si coniuga con una bella voce e un arrangiamento che rivela buone professionalità, anche la semplicità può raggiungere vette elevate. Un cd che merita di essere ascoltato anche da chi colloca i propri gusti musicali molto distanti da quelli di Cinzia Mai, per l’originalità di un lavoro che non rincorre stili e mode, ma risponde solo alle scelte di chi lo ha realizzato. I brani sono tutti scritti da Cinzia Mai con la collaborazione di Roberto Pace e Andrea Rodini.

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