BAZZOLI & D’AMATO UN EP DI FOLLIE PIACEVOLMENTE SCONCERTANTE

“Superpop” di Alberto Bazzoli & Gianni D’Amato è un progetto talmente folle da risultare, alla fine, piacevole. Si tratta di un Ep che contiene quattro tracce disperatamente distanti tra loro, come ispirazione e come genere musicale. L’antico, il vintage nostalgico ed il nuovo sembrano fondersi in questo pazzo Ep che rivela comunque una creatività inaspettata e che pone in risalto una poliedricità espressiva che va al di là della musica stessa (lo short movie che pubblichiamo contiene l’intero lavoro).

S’inizia con un’introduzione che a definir pomposa si fa peccato, niente meno che l’Inno alla Gioia di Beethoven con i due in abiti di scena dell’epoca del grande compositore, in un luogo semibuio, seduti ad ascoltare; si prosegie poi con “Love me” con un testo di una banalità ironicamente devastante, in un contesto che ricorda un po’ i Beatles, un po’ gli anni ’70, ma anche certi 45 giri erotico/adolescenziali proposti da gruppi-meteora come i Protagonisti (il brano si intitolava “Noi ci amiamo” per i curiosi e per coloro che ancora non c’erano). Un brano comunque pressochè inimmaginabile senza il conforto del video che crea l’ambiente. Segue poi “Monaco”, una canzone “seria” con una buona linea melodica (soprattutto se si ripensa agli anni ’70) e soluzioni musicalmente piacevoli, cantata in modo curioso in  inglese e francese, ma nell’insieme piacevole. E si va a chiudere con  “A.B.”, altro brano dalle arie classicheggianti (tutto strumentale) così come lo è il contesto d’ascolto rappresentato dall’ultimo spezzone della clip. Un progetto di questo tipo guarda principalmente all’originalità in una fase in cui la musica sembra avere solo due direzioni: o l’omologazione o la nicchia nella quale trovano rifugio produzioni, talvolta anche molto interessanti, destinate però a rimanere ai margini dei circuiti commerciali. Non so a cosa ambiscano Bazzoli e D’Amato, ma questa loro follia è gradevole. Difficile immaginare quale potrà essere un secondo passo, considerando che simili sorprese, se replicate, risultano presto scontate.

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