ALEPHANT, UN LAMPO NELL’ANONIMATO DI “ZARAUTZ”

E’ in citcuitazione “Zarautz”, il nuovo Ep degli Alephant, un progetto musicale dei fratelli Enrico e Pierandrea Palumbo che nasce con l’idea di dare vita ad una musica fruibile ed immediata, prestando una particolare attenzione ai suoni. Il duo aveva in precedenza già pubblicato un abum intitolato “Whole” mentre i brani contenuti in questo Ep sono stati scritti ed arrangiati nel periodo della pandemia.

L’Ep si apre con “Intro/Best Self Is yet to Come”, un minuto di suoni puliti, ma sostanzialmente inutili nell’economia del progetto, Si prosegue con “Best Self”, brano a forti tinte anglofone e non solo perchè cantato in inglese (come tutte le canzoni contenute nell’Ep); si tratta di un brano dinamico, ben eseguito, che scivola piacevolmente senza destare particolare curiosità.  “You&Me”  conferma una certa ricercatezza nei suoni e la piacevolezza di un ascolto che lascia però ancora in attesa di un qualcosa che marchi con maggiore decisione la personalità del duo.  Ed eccola la perla del progetto, “Damp Roses”, un brano delicato adagiato su di una base musicale che si rincorre e che dà un’anima alla canzone creando un’atmosfera avvolgente. E si va a chiudere con “Enphoria” che di euforico ha solo il titolo, il brano in realtà, rispetto al precedente, segna qualche passo indietro e, pur non essendo sgradevole, conferma un certo anonimato dell’insieme, Forse “Damp Roses” pubblicato come singolo, coadiuvato da un bel video, avrebbe avuto un impatto diverso. Ciò senza nulla voler togliere ai fratelli Palumbo che forse dovrebbero soltanto mettere nella loro musica più personalità.

 

 

 

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