Addio Farassino, chansonnier “piemonteis”

La morte di Gipo Farassino, avvenuta pochi giorni or sono, ha privato il Piemonte di una delle poche espressioni artistiche che aveva saputo “esportare” in tutt’Italia la dimensione più popolare della canzone piemontese. Ad onor del vero, il suo più grande successo in ambito nazionale s’intitola “Avere un amico” (inciso nel 1968), canzone assolutamente in lingua italiana che lo aveva visto protagonista in ambiti per lui inconsueti (partecipò ad eventi radiotelevisivi come “Un disco per l’estate”). Quel brano però diede a Farassino una notorietà ad ampio raggio e molti  furono incuriositi dal personaggio.

 

Il dialetto piemontese o la piemontesità come dimensione umana ed artistica, hanno avuto nella storia dello spettacolo pochissimi esponenti, il più rappresentativo dei quali fu con ogni probabilità Erminio Macario.  Ma in ambito musicale è stato Farassino a narrare  con il piglio dei più grandi chansonniers francesi la sua Torino, la sua infanzia, la sua gente che avevano ispirato le sue canzoni più intense ed evocative. Le piole, la sua borgata, la piazza, le strade sono state le muse di un artista che per decenni ha raccontato le proprie radici divertendo e commuovendo generazioni di spettatori. Impossibile ricordare gli innumerevoli titoli delle canzoni che via via andavano ad arricchire i suoi spettacoli; tanti, tantissimi momenti di vita vissuta che rimarranno nel tempo trasmettendo alle generazioni che verranno la dimensione di un Piemonte e di una Torino che non ci sono più. Negli ultimissimi anni Farassino, afflitto per la tragica perdita della figlia Caterina, reduce da un’esperienza politica che lo aveva profondamente deluso, si era dato alla scrittura. Il suo primo romanzo,  “Viaggiatori paganti”, è una sorta di autobiografia che ripercorre senza dirlo esplicitamente le tappe di un’esistenza sempre più densa di ricordi, di passioni, di amarezze. La perdita della moglie Lia, conosciuta all’epoca in cui era una delle coriste di Nilla Pizzi, è stata per l’artista l’ultima pagina triste che ha definitivamente minato il suo essere, privandolo della voglia di continuare a vivere. Avrebbe compiuto 80 anni il prossimo mese di marzo.

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