E’ al suo debutto discografico la band vicentina The Lizards’ Invasion con un concept album di sette tracce intitolto “IN-dependence time” che si presenta visivamente particolare sia nella copertina che richiama il noem del gruppo (lyzard significa lucertola ) che nei titoli dei brani. Un “IN” predominante non solo nel titolo dell’album, ma in tutti i sette titoli in esso contenuti.
Il perché di questa scelta la spiegano loro stessi: “spingere l’ascoltatore ad un confronto con se stesso”. Non sapremo mai se ciò accadrà, ma quando si tratta di un emergente – che sia al debutto o alla seconda o terza pubblicazione – ritengo che debba distinguersi dalla massa, seppur in una piccola cosa, lasciando un segno riconducibile al proprio album. E dunque ben venga questa idea di anteporre queste due lettere ai titoli dei brani. L’album si apre con “INtro”, una vera e propria introduzione a questo lavoro: buone le chitarre e la voce filtrata. Piacevole. Si entra nel vivo con “INdividuals” che esorta ad uscire fuori dalla nostra isola felice per conoscere altro. Siamo solo agli inizi, ma il loro saper padroneggiare gli strumenti è sicuramente un valore aggiunto a questo lavoro. In contrapposizione al brano precedente, arriva “INsider” e la sua smania di potere nella sua accezione più negativa. Un mondo corrotto che spera in un cambiamento confidando nelle generazioni future ed un sound più rallentato è quanto ci presenta “INvasion”. “INterlude” porta con sé la voglia di riscatto che continua ad esser presente anche in “INdestructible”, brano in cui i synth occupano prepotentemente la parte centrale del brano e fanno da preludio ad un’ottima parte strumentale. Ultima traccia è “INcredible”, un invito ad imparare dai propri errori. “IN-dependence time” è un album musicalmente valido che propone un rock in chiave più moderna e per questo più accattivante. Apprezzabile questa sorta di storytelling che collega tutte le tracce del disco.