S’intitola “Malegria” ed è il nuovo album di Ganoona, cantante, rapper e songwriter italo-messicano che vive a Milano. Dieci tracce per spiegare che cos’è, secondo Ganoona, la malegria: un misto di allegria e malinconia che si raccontano con un linguaggio musicale che oscilla tra il black (poco a dire il vero), latin, pop ed un rap non omologato e per questo più accettabile.
Dieci tracce però sono molte e questo è uno di quei casi in cui forse non sarebbe stata una scelta sbagliata quella di un Ep. Si, perchè la prima parte dell’album presenta alcune spunti oggettivamente interessanti, come “Cent’anni” che apre il percorso, in realtà dando l’impressione di un Ganoona un po’ alticcio, ma che poi va via piacevolmente e si avvale anche di una buona linea melodica. O come “Cucurucucù”, un non sense con un testo non narrante che disegna sensazioni incorniciate in un buon arrangiamento. “Pompelmo” è un brano con un discreto andamento ed anche in questo caso una buona fruibilità così come “Temporale” che ha una buona ritmica e prova a raccontare qualcosa in più. “Deserto” è uno di quei brani che mi ha fatto parlare di un rap non omologato. Poi però la tensione uditiva comincia ad allentarsi con “Miele” ed anche con “Berlino”, nonostante il buon ritmo di quest’ultima. Rinunciabilissima è “Bad Vibes” mentre “Tappò” mette in posta un gioco di parole che cerca di rendere più frizzante il pezzo, riuscendoci solo in parte. Chiude l’album “Hermano” ove più che altrove emerge l’anima latina di Ganoona, arrangiando con chitarra acustica e tromba un pezzo non eccezionale. Dunque il personaggio è interessante, come lo è a tratti la sua musica, ma questo disco ad un certo punto si diluisce e qui e là fa capolino un po’ di noia. Cosa che non deve accadere e per questo la sensazione è che sarebbe stato un prodotto decisamente meglio fruibile se limitato ad un Ep.