Un lavoro poderoso. 18 brani suddivisi in due cd per la più recente opera del musicista camerunense Taté Nsongan, anche membro fondatore dei Mau Mau (gruppo sorto dall’underground torinese negli anni ’90 ed assurto ad una certa fama nazionale ed internazionale). Il lavoro in questione si intitola “Dikalo Lissen’ Up”, ed è, più che una raccolta, una “cascata” di musiche, suoni, suggestioni dal sud e dal nord del mondo.
Molto afro, ma ampiamente contaminato da ogni tipo di influenza musicale, dal pop al jazz, persino dalla classica al rap. Si mescolano atmosfere intimiste e sentimentali, nostalgiche e struggenti (“Megaba Eseka”, “New Bell Tales”, “Lisa”) a tematiche più esistenziali (“No Smoking Casual”, “Dla Trn”) sino a temi prettamente sociali e di drammatica attualità come quelli dell’immigrazione o della deprivazione di risorse vitali in Africa (“Rappet”, “Sawò”). Nei due cd si alternano suoni, ritmi e persino lingue diverse, a volte anche all’interno della stessa canzone: francese, inglese, camerunense, italiano. In alcuni casi i toni si fanno taglienti, sino a diventare a tratti persino eccessivamente caustici. E’ il caso di “Pre.Lu.Co (Premio ai Luoghi Comuni)”, pezzo più recitato che cantato, che sbeffeggia, in modo che si direbbe piccato ed infastidito, le “solite frasi” che “la gente” profferisce alla vista di un bimbo piccolo, specie se questo è di etnia “diversa” o non appare del tutto occidentale. Cosa che fa capire come forse, di fronte ad un bimbo – di qualsiasi colore sia – sarebbe meglio tacere piuttosto che pronunciare frasi banali o melense, per quanto espresse con le migliori intenzioni. Globalmente un ascolto interessante, nonché, in definitiva, istruttivo.